SHOWLANDIA

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R E C E N S I O N I

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300, L'ALBA DI UN IMPERO

di: NOAM MURRO;

con: SULLIVAN STAPLELTON, EVA GREEN, LENA HEADLEY

 

Il film non è un sequel di 300, bensì uno spin-off: infatti narra le vicende accadute prima, durante e dopo la battaglia delle Termopili narrata nel primo film. Protagonisti assoluti sono l'ateniese Temistocle, paladino della democrazia e della libertà, e Artemisia (una bravissima Eva Green) feroce condottiera della flotta di Serse, che si affronteranno in numerosi tipi di duelli, anche amorosi, che culmineranno nella battaglia di Salamina.          

Mentre il primo film è stato tratto dalla graphic novel di Miller,questo secondo no, perchè l'autore non è ancora riuscito a completarla, quindi stavolta il film ha anticipato il fumetto. Moltissime scene di battaglie e guerra, ma c'è spazio anche per gli ideali delle due fazioni contrapposte, una che rappresenta appunto gli ideali di libertà e democrazia, una di ricchezza ma schiavitù e tirannia. L'impressione generale però è che si sia voluto strafare un pò in tutto (effetti, costumi, combattimenti...). Il finale tronco presagisce un terzo film. Comunque un ottimo film, da vedere.  By Ale  

 

AD ASTRA

di JAMES GRAY

con: BRAD PITT,

DONALD SUTHERLAND,

TOMMY LEE JONES

Fantascienza colta, stile Interstellar, o Odissea nello spazio Kubrikiana, un po' meno cervellotica, ma proponente tematiche spazio-morali non da poco.

Roy McBride (un Pitt più introspettivo del solito, ma convincente) è un ingegnere  della Flotta Spaziale il quale ha appena appreso dai superiori che suo padre Cliff (Jones), forse non è morto vent' anni or sono come lui ha sempre creduto, bensì ha fatto perdere le sue tracce e loro, i superiori, ora gli chiedono di effettuare un tentativo di comunicare con lui.

 

Ma cos'era accaduto veramente tanti anni addietro?

Una serie di esplosioni cosmiche pare abbia danneggiato seriamente, con fortissime radiazioni, quasi tutti i pianeti del Sistema Solare, provocando, sulla Terra in particolare, anche migliaia di vittime.

Cosa aveva scatenato queste esplosioni?  

Suo padre Cliff conduceva esperimenti con materia ed antimateria e non è improbabile che non abbia fatto bene i conti con le dosi, scatenando un vero e proprio finimondo.

 

Riuscito il tentativo di comunicare col padre, Roy parte alla sua ricerca. L' ultimo avvistamento è stato registrato nelle vicinanze del pianeta Nettuno ma, nel corso del viaggio, il nostro eroe intuisce, dai discorsi e dal comportamento dell' equipaggio, che quegli esperimenti non sono stati casuali e in essi non vi era coinvolto solo il genitore.

 

Immagini bellissime fanno da sfondo a pensieri e azioni di Roy: la responsabilità dei propri atti, la consapevolezza del rischio che essi comportano, lo stringente senso di colpa che attanaglia anche lui pur non avendo partecipato agli esperimenti paterni.

Gli errori dei padri ricadono sui figli.

Una musica dal respiro sinfonico accompagna immagini, pensieri e azioni apportando una buona dose di suggestione ad un bel film, con solo qualche momento di lentezza che, però, non guasta, giacché concede allo spettatore i tempi giusti per riflettere sulle tematiche importanti, proposte nella vicenda.

Insomma, un film da non perdere se si ama la fantascienza di un certo livello.

By slm

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ALIEN COVENANT

 

 

 

di RIDLEY SCOTT

 

 

con: MICHAEL FASSBENDER, NOOMI RAPACE

 

 

In questo sequel del prequel, Scott ci porta dieci anni dopo i fatti narrati in Prometheus. Una nave con duemila coloni in crio-sonno e uno staff di 15 persone, accompagnati dall'androide Walter, a causa di un imprevisto capitano su un pianeta diverso da quello verso cui si stavano recando.

E' il pianeta dove sono morti tutti i protagonisti del film precedente, tranne l'androide David, modello precedente a Walter, entrambi interpretati alla perfezione da Fassbender. Qui un membro del personale inala strane spore, e si ritrova incubatore di un alienino cattivissimo.

La sceneggiatura è davvero banale, questo gruppo di astronauti compie delle azioni insensate, tra l'altro il casting non è assolutamente all'altezza, a parte forse la povera Daniels (e Fassbender, ovviamente).

Non mancano i salti sulla sedia, ma qui l' horror è palese e splatter, non come nella serie "storica" in cui è tutto molto più nascosto, più inconscio e velato; gli effetti speciali sono comunque ottimi.

La parte migliore del film è l'incontro/scontro tra i due androidi, David che gioca a fare Dio e Walter, programmato diversamente, più mansueto e meno complicato del predecessore.

Non si fa accenno purtroppo alle trame in sospeso del film precedente, come ad esempio gli Ingegneri e i loro piani: si saprà nel sequel? Il colpo di scena finale non è male. Il film è vedibile, ma senza aspettarsi troppo. Dopo 5 anni si poteva fare di meglio.

By Ale  (se cliccate sul nome,  potrete accedere al suo blog dove si può leggere una recensione più ampia e personale del film ).

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ANIMALI FANTASTICI E DOVE TROVARLI

 

 

di  DAVID YATES;

 

 

con: COLIN FARRELL, JON VOIGHT

 

 

 

 In questo prequel/spinoff della saga di Harry Potter, siamo in America nel 1926, e il magizoologo Newt Scamander sbarca negli States con una valigia abusivamente piena di animali fantastici da lui raccolti in lunghi viaggi; incontrerà l'aspirante pasticcere Kowalsky, simpatico no-mag (così chiamano i babbani negli Usa ) e di seguito due maghe, scoprendo che in quel Paese è in corso una grande lottta tra no-mag e maghi, che si nascondono, e cercano di difendersi sia dai Neosalemiani che dal perfido mago Grindewalt.Il primo tempo presenta i personaggi e gli animali magici, bizzarri, divertenti e pericolosi, ma scorre un po' noioso; tutta l'azione e i temi più interessanti, come quello della repressione nei confronti dei bambini diversi, che è devastante, sta nel secondo tempo. Gli effetti speciali meravigliano sempre, le creature sono strepitose, i personaggi carini; si ride e ci si commuove, ci sono ampi riferimenti alla saga madre, c' è tutto ciò che occorre per correre al cinema, ma quel quibus che ha reso immortale la saga di Harry Potter, quel carisma, quel fascino, non c'è, e non potrebbe essere altrimenti. Sarà una pentalogia, quindi ci attendono altri quattro capitoli.By Ale.

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ANIMALI FANTASTICI,

I CRIMINI  D I  GRINDElWALD

 

di: DAVID YATES;

con: JOHNNY DEPP, JUDE LAW

 

Dopo il caos creato a New York, a Newt Scamander è proibito uscire nuovamente dai confini di Londra. Nel mentre il malvagio mago Grindelwald è fuggito di prigione e vuole guidare una rivolta dei maghi contro i babbani e contro il Ministero della Magia. L'insegnante di Newt, Albus Silente, lo convoca perché lo aiuti sia per fermare Grindelwald sia per cercare il potente mago Credence; partirà così per Parigi insieme a Tina e la sua valigetta con gli snasi e altri animaletti fantastici. Di mezzo ci sono anche Leta Lestrange e il solito ministero della Magia, con Theseus, il famoso fratello di Newt.

L'avventura risulta contorta, poco chiara, anche se l'aspetto più dark e la sceneggiatura della Rowling dona al film quel qualcosa in più rispetto ad Animali fantastici 1, senza sfociare nel cinecomic esagerato. Di certo le interpretazioni di Jude Law (Silente) e Johnny Depp (Grindelwald) sono altri punti a favore del film; il protagonista Scamander resta un po' in ombra sia come attore, seppur molto bravo, sia come personaggio, poco coinvolto a livello personale in trame e sottotrame. Molto piacevoli i ricordi di Newt, in cui lo vediamo studente a Hogwarts: finalmente dei bei collegamenti alla saga madre.

Colpi di scena non mancano, e non ci si annoia.

La regia non è un granché: troppi primi piani e scene "strette", più televisive che cinematografiche, e scene di lotta collettiva poco chiare. non bene il montaggio. Belli scenografie, musica e gli effetti speciali.

Un film carino, godibile, che poteva essere fatto senz'altro meglio.

By Ale

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ANNA KARENINA

 

di: joe wright;

 

con: Keira Knightley, jude low

 

Pietroburgo, fine '800. La nobildonna Anna, moglie del ministro Karenin, è il fiore all'occhiello dell'alta società. Durante un viaggio a Mosca per salvare il matrimonio del fratello, incontra il giovane militare Vronskij: i due si innamoreranno perdutamente e, a  causa del loro amore proibitissimo , lei perderà il marito, i figli,  la rispettabilità, e anche il senno. Questo è il dodicesimo film tratto dal celebre romanzo di Lev Tolstoj (oltre a numerose trasposizioni teatrali e televisive), ed è un piccolo gioiellino: grazie a geniali stratagemmi narrativo - cinematografici, ovvero una commistione di  teatro/cinema/danza, il film scorre a meraviglia, le immagini sono suggestive, la fotografia ottima. Jude Law è eccezionale, la Keira Kinghtley invece ci offre faccette non molto "russo-nobili-ottocentesche" . Manca un pò di... Russia fine '800, ovvero la situazione storico-politica e sociale non è abbastanza approfondita. Oscar 2013 per i costumi, davvero munifici. Da vedere.  By Ale. 

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ANT - MAN

di Peyton Reed. Con Paul Rudd, Michael Douglas, Evangeline Lilly

Scott Lang è un ex ingegnere elettronico che esce di prigione , ma non trovando lavoro decide di compiere un furto con la sua banda a casa di un vecchio ricco, Hank Pym; qui trova una strana tuta, e indossandola si ritrova alle dimensioni di un insetto: ciò è dovuto alle particelle Pym, create dal proprietario della casa, che era uno scienziato dello SHIELD. Lang lo aiuterà a fermare ilDarren Cross, il capo della vecchia industria di Pym, che vuole vendere una pericolosa tecnologia ai cattivi. Stavolta il restyling in chiave moderna dei personaggi Marvel è pienamente riuscito: la storia è brillante, divertente,ironica, piena di azione e sentimenti, con ottimi effetti speciali e ottimi attori.

Nel mondo Marvel fumettistico il personaggio di Ant-Man ha avuto varie incarnazioni, dal classico Henry Pym a Scott Lang, e subisce innumerevoli peripezie; nel film si trova una buona sintesi delle tematiche più caratteristiche del personaggio,lasciando però per strada i risvolti più drammatici, e della Marvel in generale, anche se introduce personaggi inesistenti nei fumetti. Piacerà sia ai fan di vecchia data che ai nuovi adepti, a grandi e piccoli: da vedere. By Ale.

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ANT - MAN AND THE WASP

by PEYTON REED

con: PAUL RUDD, EVANGELINE LILLY,

LAWRENCE FISHBURN

 

Nel secondo film dedicato a Scott Lang, troviamo l’eroe agli arresti domiciliari come conseguenze dei fatti narrati in Civil War. Nonostante avesse promesso di non indossare più i panni di Ant-Man, incontra di nuovo i Pym, che hanno bisogno del suo aiuto per salvare, in fretta e furia, Janet Van Dyne dal regno quantico subatomico.

 

Il film è un susseguirsi  di scene d’azione e battute su battute, risultando più una commedia per pre-adolescenti che un film di supereroi Marvel, da cui ci sia settano anche drama e approfondimenti sui personaggi. Ci sono due villains, uno, Burch, è poco più che una spalla comica per le gag costruite dagli sceneggiatori, l’altra, Ghost, più interessante ma sfruttata male, così come il personaggio interpretato da Fishburne che meritava più spazio. L’atteso collegamento con il film degli Avengers Infinity War arriva solo alla fine, e lascia prevedibilmente sconvolti.

 

A livello tecnico (effetti, musica, suono, fotografia) è ineccepibile, tutto il resto è deludente.

Consigliato ai giovanissimi.

 By Ale                                                                 

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ARRIVAL

di: DENNIS VILLENEUVE

con: AMY ADAMS, JEREMY RENNER, FOREST WITHAKER

 

La linguista Louise Banks viene contattata dall'esercito per tentare di comunicare con gli alieni , che si sono presentati in 12 località della Terra con enormi astronavi di forma ovale , nere e lisce; sarà coadiuvata da un team tra cui è presente lo scienziato Ian Donnelly. Il primo contatto con gli ectoopodi è per lei scioccante e improduttivo, ma con grande fatica riesce a stabilire un contatto e a decifrare la loro "logografia", scrittura circolare. Nel mentre assistiamo a flashback della donna con sua figlia. Inoltre, le varie potenze terrestri comunicano a loro volta con gli alieni, ma mal interpretano il loro messaggio, tipo la China che prepara l'attacco.  Invece il messaggio è molto diverso e per un certo verso sconvolgerà per sempre la vita di chi ha appreso il loro linguaggio, circolare anche concettualmente...

Anche i flashback non sono ciò che sembrano. Finalmente un film un po' diverso dagli altri, di certo lontano dagli action-movies dove anche gli alieni parlano inglese oppure si prendono direttamente a mazzate o si capiscono in tre minuti; più simile a film filosofici come Interstellar. Ottima l'attrice, protagonista assoluta; il personaggio del protagonista maschile invece  è utile solo alla fine del film. Ottima la fotografia fredda e nebbiosa, bene montaggio e colona sonora. Non c'era bisogno di grandi effetti speciali in questo film, ma quelli che ci sono, sono ok. Un film assolutamente imperdibile, anche per chi non ama la fantascienza, per i molti temi che tocca il film (basta saperli cogliere).  By Ale.

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ASSASSINIO A VENEZIA

di KENNETH BRANAGH

 

con: KENNETH BRANAGH,

MICHELLE YEOU, KELLY REILLY

Il terzo film di K. Branagh, tratto dalle storie di Agatha Christie, si basa sul racconto Halloween party, già trasposto per la serie tv su Poirot con un episodio dal titolo La strage degli innocenti, ma questa versione viene ambientata a Venezia, ed è stata molto modificata, probabilmente prendendo altri spunti dai racconti della Christie sulle sedute spiritiche.

 

Siamo nel 1947; un Poirot disilluso e amareggiato si è ritirato a vita privata a Venezia, ma l'intervento della sua amica scrittrice Arianne riesce a smuoverlo: devono partecipare a un party di Halloween nella dimora di una cantante lirica, con a seguire seduta spiritica per contattare lo spirito della figlia tragicamente scomparsa.

 

Ovviamente Poirot non ci crede e diffida da subito della medium e dei suoi aiutanti, ma poi iniziano a succedere avvenimenti apparentemente inspiegabili.

 

Ciò che differenzia questo racconto dai precedenti è certamente la vena horror, a cui è aggiunta l'ambientazione, scelta un po' a caso giacché potrebbe essere ambientata in qualunque cottage inglese; probabilmente il regista ha optato per una location esotica. Le riprese di una Venezia post-bellica ci sono e sono ben realizzate, ma la storia si svolge soprattutto all''interno della cupa dimora della cantante.

 

Quello che e' poco credibile e' una festa di Halloween in Italia nel 1947, anche se spiegata con la massiccia presenza americana in quel periodo, e il fatto che i personaggi siano tutti non italiani tranne un poliziotto dall'improbabile nome di Vitale Portfoglio, interpretato da uno Scamarcio non a suo agio col doppiarsi.

 

A parte questi dettagli che fanno leggermente storcere il naso, il film è godibilissimo, prende, e la spiegazione finale, con vari colpi di scena degni della migliore Christie, dà soddisfazione.

 

Consigliato da Ale

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ASSASSINIO SULL' ORIENT EXPRESS

 

di:

KENNETH BRANAGH

 

con:

KENNETH BRANAGH, PENELOPE CRUZ, JUDY DENCH, WILHEM DAFOE,

JOHNNY DEPP

 

Produzione: RIDLEY SCOTT

In questa nuova versione dl celeberrimo romanzo della Christie, Kenneth Branagh propone un Poirot diverso da quello entrato nell'immaginario collettivo: il famoso ispettore qui è brizzolato e aitante, ossessivo - compulsivo e con baffoni esagerati. L'ex policeman belga si imbarca sull'Orient Express in prima classe con un manipolo di passeggeri. Viene avvicinato da uno di loro, un mercante d'arte che gli chiede protezione, ma lui non accetta. L'uomo viene ucciso, e l'ispettore viene coinvolto nell'indagine mentre il treno è fermo a causa di un ammasso di neve.

 

Ottime le capacità registiche di Branagh: girare scene all'interno di un treno senza provocare claustrofobia non è affatto facile. meno felici le scene all'esterno del treno, dove dovrebbe esserci una temperatura polare ma stanno tutti con la giacca e senza cappello e sciarpe, e senza fumi dalla bocca.

 

Il cast è stellare, anche se non può raggiungere quello del film del 1974 di Sidney Lumet; nei film corali i personaggi emergono difficilmente, o almeno alcuni più di altri, non c'è niente da fare. Qui se la cavano tutti egregiamente.

 

Ottima colonna sonora, bene il montaggio; anche la fotografia ottima, specie nelle scene iniziali; ottima anche la colonna sonora.

 

Rispetto alla storia originale, viene posto l'accento sulla questione razziale e sul dilemma etico morale dell'ispettore, e sono state aggiunte un paio di scene d'azione per movimentare un po' la situazione altrimenti troppo statica e per modernizzare la storia , pubblicata nel 1935. Aspettiamoci un sequel: Assassinio sul Nilo, come viene suggerito nel finalissimo (e come già annunciato dalla produzione.

 

Consigliato a chi non conosce la storia e non sa chi è l'assassino: vedere un giallo di ci si conosce il finale non è coinvolgente. By Ale

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ASSASSINIO  SUL  NILO

di: KENNETH BRANAGH

con:

KENNETH BRANAGH, JODIE COMER, GAL GADOT

 Il nuovo film di Kenneth Branagh tratto dal romanzo di Agatha Christie, dopo il successo di Assassinio sull'Orient Express, esce, a distanza di 2 anni, solo ora, causa Covid -19.

Poirot, invitato a una crociera sul Nilo, si trova a indagare sull'omicidio di una donna ricchissima, appena sposatasi a uno squattrinato tipo, sottratto alla sua migliore amica.

Non è facile per le cellule grigie di Poirot dipanare la matassa, tra tutta una serie di personaggi che nascondono qualcosa e avvenimenti che sembrano casuali e forse non lo sono.

Il libro Poirot sul Nilo è molto famoso, uno dei migliori della Christie, e ne sono stati tratti già 2 film, uno nel 1978 con Peter Ustinov nei panni dell'investigatore belga, e uno per la tv, della serie su Poirot con David Suchet, del 2004.

Cosa introduce di nuovo Branagh? Un interessante inizio, in cui inserisce delle scene dal passato di Poirot, quando era in guerra nel 1914, da cui si possono capire alcune cose sul personaggio, che è sempre stato un po' algido e quasi macchiettistico, cerca quindi di renderlo più umano. Opera poi qualche piccolo cambiamento, senza incidere sulla trama.

Per il resto, tecnicamente è tutto come deve essere, molto molto classico, ottima fotografia, bravi gli attori, un film di Branagh insomma, a parte la seconda scena del film, quella della festa in cui vengono presentati i personaggi, un po' troppo sopra le righe, ma ce se ne dimentica presto durante la visione del film.

Molto piacevole, consigliato.

By Ale

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AVATAR, LA VIA DELL'ACQUA

di JAMES CAMERON

con: SAM WORTHINGTON, KATE WINSLET,

ZOE SALDANA, SIGOURNEY WEAVER

In questo sequel arrivato dopo 13 anni dal primo Avatar, i Sully si sono moltiplicati, e hanno pure un figlio adottivo umano. La pace pero' durerà poco: i terrestri stanno tornando, sempre intenzionati a devastare Pandora dalle sue risorse naturali. Jack, sapendo di essere bersaglio degli umani, decide di scappare, con la riluttante famiglia, in un villaggio sul mare, in cui vengono accettati a malapena e faticano a integrarsi.

Al classico tema ambientalista, si uniscono quindi i temi dell'accettazione dell'estraneo, del diverso, e quello del bullismo, in quanto i giovani litigano assai tra di loro.

 

Una delle parole piu' usate nel film è "famiglia", caratterizzandolo come una storia sostanzialmente per famiglie e per adolescenti.

 

Quel che emoziona di più sono le magnifiche ambientazioni, come nel primo film d'altronde, che valgono il prezzo del biglietto, mentre la trama è semplice, scontata e priva di colpi di scena. Non mancano combattimenti, inseguimenti subacquei e volanti in groppa a straordinarie creature marine.

Tre ore e dieci sono tante; se desiderate rilassarvi con bellissime immagini, il film è quel che fa per voi, se invece cercate una trama interessante, cercate altro.

 

By Ale

 

*************

Recensione di slm:

 

D'accordo con Ale in merito a:

 

1) lunghezza del film. Eccessiva! Cameron si è soffermato, forse, un po' troppo sui dettagli della vita quotidiana dei Sully:

2) bellissime immagini. Assolutamente !

3) trama semplice

 

Cameron non è Christopher Nolan, pertanto non è interessato a tessere trame cervellotiche nei suoi film per renderli  attraenti al pubblico. Punta più  decisamente all' elemento spettacolare della vicenda, avendo, come scopo principale del suo lavoro, quello di intrattenere le platee e non di far venire loro il mal di testa per la difficoltà di capire cosa succede nella pellicola. Tuttavia, malgrado ciò, i film di Cameron non risultano banali. E questa 2a puntata di Avatar non fa eccezione.

 

In mezzo al bailamme rutilante delle immagini si scorgono qua e là  buoni spunti di riflessione su tematiche importanti, che scavalcano quelle scontate sociali e ambientali, predominanti in molte storie narrate dal regista, specie in questi ultimi due film.  Fra le righe sono percepibili i disagi morali dei giovani, il sentirsi, a volte, estraniati dal mondo circostante, soprattutto se si è diversi dagli altri (vedi il personaggio di Kiri).

 

Un appunto: molti spettatori hanno arricciato il naso nell'ascoltare i dialoghi dei ragazzi, attualissimi, con espressioni tipiche, usate in questi ultimi tempi (bro & Co). e quel tanto di turpiloquio che porta a pensare all'utilizzo di un linguaggio letteralmente universale. Io li ho trovati divertenti. Sono una spolverata di ironia e simpatica presa in giro della gioventù di oggi che, in un film così lungo e inebriante, non ci sta affatto male. E non credo che Cameron li abbia inseriti per caso.

 

E infine, un consiglio: prima di andare a vedere questa 2a puntata, meglio vedere, o rivedere, la 1a; in questo 2^ episodio, il regista ha infilato molti riferimenti al precedente senza fornire troppe spiegazioni.

 

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BLACK PANTHER

 di: RYAN COOGLER

 

 con: CHADWICK BOSEMAN, MARTIN FREEMAN

Nel nuovo episodio del Marvel Cinematic Universe facciamo la conoscenza di Pantera Nera, alias il re del Wakanda T'Challa, i cui poteri sono dati da una magica erba che cresce solo nel suo paese, dalla protezione della Dea pantera Bast e dalla tuta tecnologica creata col vibranio, metallo che cresce solo nello stato africano di cui è re.

Il personaggio è stato creato nel 1966 ed è il primo supereroe africano; nel film è stato mantenuto lo spirito originario del fumetto, anzi è stato modernizzato e rivisto in chiave attuale: non solo quindi un messaggio antirazziale, ma anche socio-economico e politico (costruire ponti tra i popoli, non muri).

Il re-eroe deve vedersela col cugino che vuole spodestarlo dal trono, ma ci sono vecchi e gravi rancori familiari alle spalle, e col villlain Klaw, che ha poteri sonici.

Gli autori sono riusciti a creare ottime ambientazioni afro-tecnologiche;  il mix di cui si compone appunto l'idea alla base del personaggio e dell'ambientazione, anche se c'è troppo sfoggio di CG non proprio venuta benissimo in tutte le scene: alla Marvel sono al risparmio?

Il cast è all'altezza per quel che riguarda i comprimari (ci sono Angela Bassett, Forest Whitaker, Andy Serkis, Lupita Nyong'o, Martin Freeman), è il protagonista Chadwick Boseman a essere poco carismatico.

Bene il montaggio, ma il film risulta troppo lungo considerando che la parte della "presentazione" dell'eroe è solo accennata all'inizio, si poteva tagliare e il ritmo sarebbe stato migliore. Bene la fotografia e bella la colonna sonora.

Rispetto al fumetto ci sono un po' di differenze, ma i personaggi sono quelli e lo spirito anche.

Doppio finale dopo i titoli;  nel secondo si introduce un altro tassello che porta al mega-crossover Infinity War dove rivedremo Black Panther.

Non il miglior film Marvel, ma vedibile.  By Ale

 

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BLADE RUNNER 2049

 

di :DENIS VILLENEUVE

 

con: HARRISON FORD,

RYAN GOSLING, ROBIN WRIGHT.

Trent'anni dopo i fatti narrati nel cult blade runner, alcuni replicanti vecchio modello sono ancora in giro, e l'agente Kappa è incaricato di eliminarli. Nel corso di una indagine si scopre una cosa incredibile e potenzialmente pericolosissima, e Kappa, coadiuvato da Joi , la sua assistente domestica  - ologramma di cui è innamorato, inizierà una nuova indagine che coinvolgerà anche se stesso.

Il film è innanzitutto un sincero omaggio al predecessore, cult indiscusso della fantascienza: stesse atmosfere, stessa L.A. piovosa e cupa, look simili e soprattutto il tema principale: cosa è umano e cosa non lo è? Oltre a ciò, il regista Villeneuve riesce a inventare un ottimo seguito: la trama c'è, e si snoda uno step dietro l'altro coinvolgendo lo spettatore e conducendolo nei meandri dell'ingegneria genetica e della psiche umana e non umana gli mostra "cose che voi umani non potreste immaginare".

Il film è lungo, i tempi sono dilatati  per dare tempo allo spettatore di immergersi nelle situazioni; è anche tutto ben spiegato, gli unici dubbi che restano riguardano se sia vero o no quel che è stato detto: il finale in parte aperto fa pensare a un sequel. I colpi di scena e l'azione non mancano; il top del film è senz'altro la fotografia. Anche trucco e costumi sono di alto livello.

Finalmente un sequel azzeccato, da non perdere.

By Ale 

 

Slm - pensiero:

i due elementi decisamente positivi del film sono la fotografia, da urlo, e il finale che, in altre mani meno esperte e più ingenue, avrebbe potuto essere pateticamente mieloso. E invece no. Il regista ha saputo fermarsi nel momento giusto, regalandoci un finale emozionante proprio perché non ha aggiunto nulla all' attimo top, lasciando lo spettatore ad immaginarsi il prosieguo.

Per il resto, sul film ci sarebbe da scrivere non una recensione, bensì un trattato.

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BOHEMIAN RAPSODY

di: BRIAN SINGER;

con: RAMI MALEK

vincitore di OSCAR come miglior attore protagonista

 

Il biopic su Freddie Mercury inizia col mitico concerto per il live Aid: Freddie è di spalle e sta per entrare sul palco.

 

Da qui inizia la storia della sua vita, dagli inizi fino al successo, passando per la sua solitudine e per i suoi amori, tra cui quello speciale per Mary, la moglie. In tutto ciò, c'è ampio spazio per le canzoni più importanti, belle e famose. C'è tutto quello che ci deve essere in questo film : è avvincente, divertente e commovente, ma senza sfociare nel patetico, soprattutto quando il cantante si ammala di Aids. Non viene narrato proprio tutto, ad esempio non c'è la sua infanzia tra India e Zanzibar e non c'è la sua importante relazione con Rudolf Nureyev, ma altrimenti sarebbe venuto un film di sei ore.

Ottimi i costumi e le scenografie, eccezionali le ricostruzioni di video e dei concerti, eccellente l'interpretazione del somigliantissimo attore protagonista, Rami Malek, da Oscar; l'unica cosa un po' esagerata è il trucco, i dentoni applicati all'attore sono eccessivi... Per il resto azzeccato tutto il cast, anche gli altri membri dei Queen sono somiglianti.

E' un film che sa emozionare, da non perdere sia per i fans che per chi vorrebbe saperne di più sui mitici Freddie Mercury e i Queen

By Ale                                                        

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CAPITAN AMERICA; CIVIL WAR

 

 

di: ANTHONY E JOE RUSSO

 

Con: CHRIS EVANS, ROBERT DOWNEY JR,

SCARLETT JOHANSSON

 

 

A causa degli incidenti provocati dagli scontri tra Avengers e supercriminali, il Governo degli Stati Uniti ritiene sia necessario registrare il gruppo dei Vendicatori, rendendolo forza governativa; Tony Stark/Iron Man è d'accordo, Capitan America invece no, in quanto la registrazione renderebbe impossibile la mission del gruppo. Nel mentre, torna Barnes, Il Soldato d'Inverno, ancora una volta manipolato da oscure organizzazioni e ambigui individui che si muovono nell'ombra. Il tutto deflagra in un epico scontro tra supereroi. Classico film d'azione supereroistica, che rispetta i temi legati al personaggio di Capitan America (ovvero manipolazione dei Governi nei confronti dei loro soldati, e non solo, nonché ambiguità all'interno dei servizi segreti) e ricco di scene d'azione; il tutto però ormai sarebbe già visto e rivisto, sennonché l'arrivo di una nuova versione di Spiderman, con un Peter Parker giovanissimo, ravviva il tutto, dando nuova linfa vitale al film infatti, per motivi contrattuali (i diritti sono stati frammentati tra due case di produzione, Sony e Disney), i personaggi dell'Universo Marvel sono stati divisi, limitando così la possibilità di ricreare sul grande schermo quell'universo omogeneo e variegato che è sempre stato il fiore all'occhiello della Casa delle Idee; così, Spiderman ha avuto avventure sue, e anche il mondo dei Mutanti (gli X-Men) è sempre stato diviso dagli altri supereroi.

Questo è un primo passo per la riunificazione sotto un'unica egida di tutti i supereroi, o almeno si spera. Nella versione a fumetti della saga Civil War, il tema della registrazione dei supereroi è il tema centrale, come nel film, solo che la vicenda era  più lunga e articolata, coinvolgendo in modo determinante gli X-Men, che per i motivi menzionati sopra , nel film non appaiono. L'adattamento è comunque ben riuscito. Film da vedere per gli appassionati del genere. Apparizione del mitico Stan Lee presente, così come il classico finalissimo dopo i titoli di coda.  By Ale

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CAPTAIN MARVEL

 

di: ANNA BODEN

con: SAMUEL. L. JACKSON, JUDE LAW

Carol Denvers vive sul pianeta Kree, ha poteri che non destreggia alla perfezione e vuoti di memoria. Dopo una missione contro i nemici Skrull finisce sul pianeta Terra, nel 1995, dove incontra due vecchie conoscenze della Marvel e inizia a ricordare il suo passato e la sua vera identità.

In un susseguirsi di azione e colpi di scena, la storia risulta compatta e sa donare emozioni e messaggi positivi: azzeccata la scelta di portare sul grande schermo Capitan Marvel /Carol Danvers come prima supereroina Marvel ad avere un film tutto suo.

Ottimo cast, ottimi effetti speciali anche di ringiovanimento, bene il montaggio, costumi supereroistici ok ma per il resto da rivedere, sceneggiatura in un paio di punti confusionaria, battute non riuscite benissimo e diversi deus ex machina anche divertenti, la storia colpisce soprattutto per il messaggio positivo sull'essere umano.

Rispetto ai fumetti , riprende molti spunti sull'origine del personaggio e altri personaggi chiave dell'universo Marvel; soprattutto il film fa da sponda tra i due Avengers, quello Infinity e quello Endgame che deve ancora uscire, fornendo la chiave di volta per uscire dalla situazione creata da Thanos.

Un film per tutti, da vedere. By Ale

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captive state

di: RUPERT WYATT

con:

JOHN GOODMAN, VERA FARMIGA

La Terra è stata invasa dagli alieni, e i governi si sono arresi senza nemmeno lottare, tutti d'accordo. A Chicago, 9 anni dopo, Gabe vive di espedienti e cerca di racimolare soldi per fuggire, senza sapere cosa ci sia. Da piccolo lui e il fratello avevano assistito all'uccisione dei genitori da parte degli alieni, e il fratello, defunto, ha fatto pare della resistenza, data per debellata. Scopre però che così non è; anche il capo della polizia Mulligan cerca di debellare la neo-nata resistenza, poiché i vertici al governo collaborano con gli alieni e mentono alla popolazione su ciò che stanno facendo questi esseri, che vivono nel sottosuolo. Ma non tutto è come sembra.

Un buon film, la cui evidente metafora è quella del controllo sociale da parte di forze predominanti, dalle atmosfere cyberpunk anni 70-80; le azioni e i personaggi vengono scoperti e seguiti in sequenze concatenate una dietro l'altra, c'è ottimo ritmo, trovate curiose; non viene spiegato tutto, lasciando finalmente allo spettatore il compito di capire lo svolgimento di fatti.

Ottima la fotografia cupa, la colonna sonora e il cast. Per gli spettatori più smaliziati i colpi di scena sono abbastanza prevedibili,  tutti gli altri avranno un paio di sorprese. Un film tutto sommato godibilissimo.  By Ale

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cenerentola

 

di KENNETH BRANAGH;

 

con: LILY JAMES, CATE BLANCHETT

 

 

Questa versione di Kenneth Branagh di Cenerentola è molto simile alla versione Disney, ma aggiunge qualcosa qua e là, soprattutto una scena molto importante: Cenerentola conosce quello che si rivelerà essere il Principe Azzurro già prima del ballo, in un bosco mentre sono a cavallo, ed inizia l'amore a prima vista.

 

 Lei non sa che lui è il Principe, quindi quando si vuole recare a corte per il ballo pensa di incontrare un apprendista (questo le aveva detto di essere) e non un Principe; e inoltre al contrario del cartone Disney, Ella (questo è il nome di Cenerentola) non è una giovane che desidera incontrare un principe generico, qui vuole il giovane che ha scelto.

 

C'è anche un rapporto padre/figlio, immancabile in un film di Branagh (v. Amleto e Thor). Ci sono anche i topolini, gli uccellini, la zucca /carrozza, e le trasformazioni sono perfette e molto dettagliate; la fata madrina è un'ottima Helena Bonham Carter, che finalmente non interpreta una strega.  Molto buona anche l'interpretazione della matrigna di Cate Blanchett.

 

Costumi straordinari, compresa la celeberrima scarpetta di cristallo, e perfetta la scenografia, come anche la fotografia dai colori fiabeschi, specie nelle scene esterne. Sorpresa musicale durante i titoli di coda... un vero lieto fine da lacrimuccia ! Consigliatissimo ai bambini di tutte le età! By Ale

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C'ERA UNA VOLTA A HOLLYWOOD

di QUENTIN TARANTINO;

con: LEONARDO DI CAPRIO, BRAD PITT, AL PACINO

Il Tarantino di questo film è solo apparentemente diverso dal solito, più malinconico ed intimista nel proporci una storia del passato, un filino nostalgica e amara. Ma, ripeto: solo apparentemente.

In ogni caso, veniamo ai fatti che si raccontano in poche righe.

Rick Dalton (un Di Caprio sempre un po' di proposito sopra le righe) è un attore di telefilm western, ora in declino, che cerca di risalire la china non soltanto per riconquistare la perduta notorietà. Gli fa compagnia Cliff (Pitt), la sua inseparabile controfigura, anche lui a corto di ingaggi, dunque sopravvivente a stento. I due si muovono in una Hollywood corrotta fino al midollo, in cui, per poter ottenere una parte ci si può trovare a scendere a compromessi poco onorevoli.

Le vicende dei personaggi si srotolano sullo sfondo di quello che è sempre stato considerato uno dei crimini più selvaggi ed efferati del secolo scorso, ovvero: la strage di Bel Air (elegante sobborgo di Hollywood, ove vivono molte stars), nella quale morì la bella moglie di Roman Polanski, Sharon Tate (sorprendente la scelta dell' attrice, sua interprete, somigliantissima alla vera Sharon!) in modo orrendo, uccisa, insieme agli ospiti, da una banda di satanisti (famosi Charles Manson & Co.).

E proprio qui Tarantino gioca il suo asso, mandando avanti in parallelo le vicissitudini di Rick e Cliff con quelle di Sharon, spalmando la storia con una base di sottile suspence che prepara lo spettatore all'evento clou, stravolgendo tuttavia quest' ultimo in un finale grottesco, sarcastico, del tutto inatteso e spiazzante.

Altrimenti non sarebbe stato Tarantino.

Altrimenti C'ERA UNA VOLTA AD HOLLYWOOD sarebbe stato sì un bel film, ma niente di straordinario.

Solo uno dei tanti film da includere nella lista di pellicole revival su anni che non torneranno più.

Maniacale la ricostruzione del periodo, con costumi, automobili, locali e sbronze colossali d'epoca.

Niente da eccepire sul piano recitativo.

Da non perdere. By slm

 

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Cloud Atlas

 

di Tom Tyqwer - Wachowski Bros;

 

con: Tom Hanks, Halle Berry, Hugo Weaving

 

 

 

 

Tutto è connesso : questo è l'assunto alla base dell'ultima , strabiliante opera dei fratelli Wachowsky e Tom Tywker. Ogni nostra azione avrà una conseguenza, nel passato, presente e futuro; così si dipanano le trame di 6 storie ambientate in altrettante epoche, dall'800 a un futuro post-apocalittico.

Le vicende non vengono esposte in modo cronologico, ma rimescolate fra loro con un montaggio (ottimo) sempre più incalzante e pieno di ritmo; ognuna di loro corrisponde a un genere cinematografico, così abbiamo l'avventura, il dramma, la commedia , il poliziesco anni '70 (girato proprio in stile anni '70!), e due storie di fantascienza. il collegamento tra le vicende, peraltro interpretate dagli stessi attori (ottimi) che cambiano personaggi, ruoli e anche fisionomia (certi sono irriconoscibili: vedere i titoli di coda per rendersene conto!), non si limita a un semplice causa-effetto o al riproporsi di tatuaggi e collanine; il sottotesto è che la razza umana, pur preda di ambizione , tentazioni , avidità ,è e sarà sempre spinta dall'aspirazione a migliorarsi, creare, amare, conoscere l'inconoscibile, sopravvivere sempre e comunque. Un film bellissimo, che scorre nonostante la durata-fiume (due ore e 45!) e ammalia in tutte le sue parti: ci si appassiona, si ride, ci si commuove, ci si inorridisce... Non è comunque consigliato a tutti, perché non è un film facile. Chi si sente, corra a vederlo! By Ale.

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COMANDANTE

di: EDOARDO DEANGELIS

con: PIERFRANCESCO FAVINO,

SILVIA D'AMICO, PAOLO BONACELLI

2a Guerra Mondiale, ottobre 1940. Il sommergibile italiano Cappellini, della Regia Marina Italiana,  guidato dal capitano Salvatore Todaro (Favino), solca, silenzioso, le profondità' del mare, in ricognizione.

In pieno Atlantico settentrionale, incrocia il mercantile belga Kabalo, requisito dalla Marina Britannica e trasformato in nave da guerra, Todaro dà ordine di emergere e inseguire la nave inglese. Questa fà fuoco, ma Todaro risponde e affonda il veicolo. L'equipaggio si salva, tuttavia è alla mercé del mare. Il capitano italiano decide di andare in soccorso agli uomini, prima ospitandoli su una scialuppa trainata dal sommergibile poi, essendo stata questa affondata da un siluro, direttamente a bordo del sommergibile pur sapendo a quali conseguenze andrebbe incontro compiendo un tale atto di altruismo in tempi bellici.

Buon film di sicuro impatto emotivo in virtù di un'ottima performance degli attori, in testa il bravo Pierfrancesco Favino, ormai assurto a star del nostro Paese, egregiamente sostenuto dagli altri interpreti, COMANDANTE è ben ricostruito nell'ambientazione in cui è privilegiata la visione della guerra dall' interno cupo e claustrofobico ancorché protettivo del sottomarino, attraverso gli sguardi e i dialoghi fra gli uomini dell' equipaggio. 

In alcuni momenti, soprattutto all' inizio, il film rasenta pericolosamente il filo della retorica nel presentare gli occupanti del natante provenienti da tutte le regioni italiane, con i vari dialetti e le schermaglie fra di loro, ma nel seguito il regista si riscatta mostrando il lato umano delle persone di fronte a situazioni che impongono scelte difficili in frangenti altrettanto ardui.

Da non perdere.

by slm

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DARK SHADOW

di: TIM BURTON

con: con: Johnny Depp, Chloe Moretz, Helena Bonham Carter, Eva Green, Michelle Pfeiffer.

 

Barnabas Collins è un vampiro che si risveglia nel 1972, dopo essere stato sepolto per 200 anni a causa della strega Angelique, colei che lo trasformò in vampiro. Si ripresenta dai suoi discendenti, una famiglia bislacca e decadente, e cerca di sollevare le sorti della loro azienda di famiglia.

Trama labile, insensata, attori sotto tono, le uniche battute simpatiche sono quelle presenti nel trailer, il resto è noia totale. Un’idea carina non basta per intessere una storia interessante, anche se la si farcisce con belle scenografie,musica e costumi. Per Tim Burton un flop totale. Da evitare.

By Ale. 

Visto in tv. Dissento in buona parte dal parere di Ale. Non sarà forse il miglior film di Burton ma, di sicuro, con questa pellicola mi pare che il regista sia tornato alle atmosfere di BEETLEJUICE, compreso il suo solito umorismo sarcastico,  grottesco, a tratti demenziale. Depp sempre super!! "Liked",. by slm.

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DOCTOR STRANGE

 

di: SCOTT DERRICKSON

 

con: BENEDICT CUMBERBATCH, 

TILDA SWINTON

Stephen Strange è un luminare della neurochirurgia, egocentrico e ambizioso. Una sera ha un tragico incidente alla guida dalla sua auto di lusso, in seguito al quale perderà l'uso delle mani. Disperato, cerca risposte in Nepal, ove troverà l'Antico e i suoi adepti. Qui, dopo le prime resistenze razionali, inizierà il suo percorso iniziatico che lo porterà ad apprendere di multiversi, nemici arcani e poteri mistici.

Uno dei migliori film Marvel, equilibrato in tutte le sue parti, con effetti speciali psichedelici che ricordano un po' Inception un po' Escher, evitando il kitch, attori pienamente nel ruolo, perfetti montaggio, colonna sonora, costumi, fotografia.

Uniche pecche, comune a tutti i film Marvel: qualche differenza rispetto al fumetto (l'Arcano qui è una donna, lì un uomo; il nemico Kaecilius mai sentito nominare) e mancanza di amalgama con gli altri supereroi non della famiglia Avengers , causata dalla frammentazione dei diritti. Film imperdibile.

By Ale.

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Dr. STRANGE

 

NEL MULTIVERSO DELLA FOLLIA

 

di: SCOTT DERRIKSON, SAM RAIMI

 

con: BENEDICT CUMBERBATCH, ELIZABETH OLSEN.

Il nuovo film della fase 4 del Marvel Cinematic Universe si distingue dagli altri film per essere in diretta continuità con la serie tv Wandavision, di cui è praticamente il seguito, come abbiamo gia' visto nella scena post-credit di Spiderman No way home. Inutile quindi vedere il film se non si è vista la serie, in onda su Netflix.

Come anticipato proprio da Spiderman No Way Home, viene introdotto il concetto di Multiverso, ovvero universi paralleli di vario tipo, alcuni molto simili, altri molto diversi. La co-protagonista è la giovane America Chavez, adolescente che ha il dono di saltare tra gli universi e quindi è bramata dal villain del film, il dottor Strange tenterà di aiutarla e finirà in un' avventura davvero folle.

L' impronta alla regia di Sam Raimi si vede: il film è il più horror di tutti i film Marvel, inoltre ha inquadrature particolari, bella musica del musicista preferito dal regista, insomma si vede l' impronta autoriale.

Il film è riuscito sotto tutti i punti di vista: i personaggi sono ben delineati, gli attori nel personaggio, lato tecnico ok, mai noioso e non lungo come abituati ultimamente, poco piu' di 2 ore.

L'introduzione del multiverso sarà utile per far tornare personaggi Marvel morti o… dispersi in vecchie trilogie senza continuità, già ne abbiamo un assaggio qui; questo film quindi è uno snodo fondamentale per chi vuole proseguire con la grande avventura Marvel.

Scene post credit: la prima da vedere, la seconda fa ridere, ma anche no.

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DUNE

di: DENIS VILLENEUVE

con: TIMOTHÉE CHALAMET, ZENDAYA, JAVIER BARDEM ...

 

Un ottimo adattamento cinematografico del romanzo omonimo di Frank Herbert, che molto deve al film storico del 1984 diretto da David Lynch, rinnovandolo e rinfrescandolo non solo in chiave tecnica ma anche stilistica, con meno spiegazioni e più show don't  tell.

La trama è la medesima: sul pianeta Arrakis vi è una particolare spezia indispensabile per i viaggi interstellari e non solo; l'Imperatore, per i suoi misteriosi piani, destituisce la casata che si occupava dell'estrazione e del commercio della spezia, gli Harkonnen, e offre la gestione alla casa Atreides del Duca Leto, con la moglie Jessica, sacerdotessa delle ambigue Bene Gesserit, e figlio Paul, che ha sogni e visioni. Questo dà il via a una serie di avvenimenti, tra tradimenti, colpi di scena, piani e profezie messianiche. 

La trasposizione, quindi, è davvero ben riuscita, i riferimenti al vecchio film sono molteplici: alcune scene sono le stesse, anche alcune battute, costumi e scenografie (seppur con le moderne tecniche), ma il rinnovamento è assai evidente grazie al lavoro del regista Villeneuve.

Ottima anche la scelta del cast, specie del protagonista Paul, personaggio qui più al centro della storia rispetto alla versione del 1984, che attirerà pubblico giovane. Vi è da registrare il cambio di sesso di un personaggio maschile, qui e' una femmina, in un’ottica di maggior spazio alle donne: anche il personaggio di Jessica qui ha grande spazio. 

Il film è una parte Ia, anche di lunga durata (2 h e mezza), quindi vi e' ampio spazio per personaggi e sequenze, però nel secondo tempo rallenta un po'.  

Da vedere, in attesa della parte seconda, confermata.

By Ale

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FREAKS OUT

di: GABRIELE MAINETTI

con: GIORGIO TIRABASSI, CLAUDIO SANTAMARIA,

PIETRO CASTELLITTO, AURORA GIOVINAZZO

 

Una spolverata di Fellini, un pizzico di Tim Burton, granelli di MIss Peregrin e i suoi ragazzi speciali,  effetti alla Spielberg, ed ecco confezionato ad arte un film tutto italiano, ma non provinciale; recitato quasi tutto in romanesco, tuttavia di ampio respiro narrativo, che può tranquillamente competere con il cinema estero, conservando,  però, l'intera sua italianità nell' accezione migliore del significato.

Roma, periferia, 1943, in piena 2a Guerra Mondiale, all' interno di una tipica, povera tenso-struttura circense di borgata, quattro esseri umani fuori dal comune cercano di strappare sorrisi e distribuire sogni ad un pubblico impaurito, esibendosi ognuno nella propria specialità di spettacolo: Matilde (Aurora Giovinazzo) accende lampadine, Cencio (Pietro Castellitto) comunica con gli insetti e li ammaestra, Mario (Giancarlo Martini) fa il clown ed è una calamita umana, Fulvio (Claudio Santamaria), ricoperto interamente, di natura, da un folto pelame, a metà strada fra un lupo mannaro e Chewbecca di Star Wars, è chiuso in una gabbia e fa il mostro vivente. Ad amministrare lo show ed il gruppo ci pensa Israel (Giorgio Tirabassi), istitutore del circo, manager, nonché guida spirituale dei quattro disperati. 

Un furioso bombardamento aereo mette fine ai sogni e al divertimento, distruggendo il circo, uccidendo persone e lasciando i cinque senza lavoro, senza soldi e, forse, senza un avvenire, nel baratro nero del Nazismo imperante.

A pronunciare la parola "amen" su tutto ci pensa un rastrellamento tedesco in cui Israel viene risucchiato, scomparendo dalla vista e dalla vita dello scassato gruppo.

 

Da quel momento, privi del loro guru, sentendosi senza di lui solo patetici fenomeni da baraccone, i componenti del quartetto sembrano prendere strade diverse, vivendo svariate peripezie.

 

Fulvio, concreto e disilluso, convinto che Israel li abbia fregati, propone a Cencio e a Mario di farsi scritturare in un grande e ricco circo tedesco in cui le loro abilità potrebbero tornare utili, scoprendo sul posto di non essere i soli soggetti anomali. Nel circo, infatti, operano Franz (Franz Rogowski), un bravissimo pianista, con sei dita in una mano e la capacità di vedere il futuro, una donna-scimmia ed altre attrazioni non meno stravaganti di loro.

 

Matilde, invece, perdendosi in un bosco, s' imbatte in una truppa di partigiani italiani, capeggiati da "Il gobbo" (un fantastico Max Mazzotta), da cui riceverà un aiuto insperato, anche per ritrovare il loro capo.

 

A chi si manifesta sempre critico nei confronti del cinema italiano - ahinoi, spesso a non a torto - questo film va assolutamente segnalato non solo per l' ottima realizzazione, comprendente belle immagini, bel montaggio, begli effetti speciali e notevoli performances degli attori, ma anche per il contenuto morale e il messaggio che lancia.

A questo mondo, ancora oggi, essere diversi risulta assai difficile a causa della scarsa cultura nell' accettazione di chi non è come tutti gli altri, ma c'è posto anche il freak se si sa guardare oltre il suo aspetto non sempre gradevole. E i rapporti umani, che si riescono a tessere fra le persone, sono di vitale importanza per poter sopravvivere pure nei momenti peggiori.

by slm 

Recensione by Ale

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GHOST IN THE SHELL

 

 

di RUPERT SANDERS

con: SCARLETT JOHANSSON, MICHAEL PITT,

JULIETTE BINOCHE

 

 

Ghost in the Shell è un vero e proprio media franchise composto in primis dal manga di Masamune Shirow, poi dal film d'animazione del 1995, a cui sono seguiti due serie animate, videogames, romanzi e un altro film d'animazione nel 2004; questo è il primo live action.

 

In un futuro non troppo lontano il Maggiore Mira Killian è un cyborg che lavora per la Section 9, e deve indagare col collega Batou sull'attentato ai danni di un dirigente della Hanka Corporation: si scoprirà che un misterioso essere sta hackerando cyborg e robots, facendoli agirea suo piacimento.

 

Nel mentre, il Maggiore ha dei flashback sul suo passato, di cui non ha memoria: le hanno detto che è stata resa cyborg per salvarle la vita a seguito di un attentato che subì da piccola, in cui perirono i suoi genitori. Le indagini proseguono, e la protagonista scoprirà che le cose non sono come sembrano, nè riguardo se stessa nè riguardo l'hacker.

 

Grazie all'uso della CGI, la scenografia è di grande impatto, con quegli enormi ologrammi che campeggiano ovunque nella città orientale in cui è ambientata la storia; le scene di azione ci sono, ma non così numerose da levare spazio all'intreccio.

 

La protagonista , Scarlett Johansson, è ormai specializzata in ruoli da supereroina action, e ormai fa le stesse espressioni in tutti i film; molto apprezzabile il cast internazionale, americano, asiatico ed europeo, composto anche da Takeshi Kitano (che parla in giapponese per tutto il film, sottotitolato ovviamente) e Juliette Binoche.  Il ritmo è serrato, bene musica, fotografia e montaggio.

 

Le differenze e le similitudini con il progetto originale sono moltissime, sarebbe lungo analizzarle tutte;  l'aspetto principale che conta è la semplificazione riguardo i temi filosofici e metafisici che vengono affrontati nei primi anime, trasformando una storia il cui concetto base era la questione su cosa si potesse considerare vivo e cosa no, nell'ennesima storia sui poveri cyborg che non sanno se considerarsi esseri umani e che vengono utilizzati dalle perfide corporation, come già visto in decine di opere, tra cui Blade Runner e Robocop (per limitarsi al cinema).

 

Inutile aggiungere che il finale è molto diverso rispetto agli anime, e che ci aspettano di certo i sequel. Il film piacerà di certo agli amanti del genere fantascientifico e cyberpunk che non hanno seguito anime e manga, gli altri rimarranno delusi. 

 

By Ale  (se cliccate sul nome,  potrete accedere al suo blog dove si può leggere una recensione più ampia del film e personale )

 

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Hercules il guerriero -

the Tracian War

 

di: BRETT RATNER

 

con: DWAINE JOHNSON,

JOSEPH FIENNES

 

Tratto da un comic di Steve Moore, in questo film Hercules non è veramente figlio di Zeus, ma un comune mortale che, seppur fortissimo e astutissimo, amplifica le sue gesta e fa propaganda di se stesso in modo da reperire ingaggi presso le varie corti insieme ai suoi compagni. Il gruppo viene dunque reclutato dal Re Cotys, che vuole scacciare gli invasori dalla Tracia; ma le cose non sono come sembrano. Il film è originale, perché ci mostra per la prima volta un lato storico e reale dell'antica Grecia, ove gli dei vengono venerati ma non si vedono, i Centauri sono solo uomini a cavallo, Cerbero sono tre grossi lupi vicini, insomma la verità dietro a miti e leggende. Molta azione, combattimenti, battute, bellissime scenografie e costumi per un film godiblissimo. Si può vedere. By Ale

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HUNGER GAMES,

LA BALLATA DELL'USIGNOLO E DEL SERPENTE

di: FRANCES LAWRENCE

con: RACHEL ZEGLER, TOM BLYTH,

VIOLA DAVIS, PETER DINKLAGE

Il prequel di Hunger Games è ambientato diversi decenni prima della quadrilogia distopica tratta dai romanzi di Suzanne Collins e narra la storia del presidente Snow.

Il giovane Coriolanus perde il padre, presidente di Panem nella prima rivolta dei distretti, e la sua famiglia cade in disgrazia. Per recuperare onore e denaro, deve diventare, al pari dei suoi compagni di studi, Mentore dei decimi H e vincere un sostanzioso premio. Però, l'interesse del pubblico va scemando: vedere ragazzini che si scannano come punizione per le rivolte ha perso d'interesse.

A Coryo è stato assegnato il tributo del distretto 12, Lucy Gray, una bella ragazza dalla voce da usignolo, originale e intrigante. Coryo ha l'intuizione per riportare in auge i giochi: presentare i Tributi uno a uno, renderli personaggi e dar la possibilità al pubblico da casa di aiutarli con donazioni, coinvolgendoli.

Il rapporto tra i due è da subito intrigante; sono misteriosi, originali e non si capiscono bene le loro intenzioni per tutta la durata del film o quasi.

Questo è la pecca principale del film, soprattutto per quel che riguarda il protagonista: le sue motivazioni sono poco chiare e coerenti, non e' chiaro in  quale punto preciso smette di essere Coryo e diventa Snow, come e perche' diventa malvagio.

Per il resto, non c'è un vero colpo di scena, ma il film è avventuroso e si segue molto bene; gli attori danno grande prova di sé in primis Viola Davis nei panni della dott.sa Gale e Peter Dinklage in quelli di Highbottom, la prima grande fan dei giochi e il secondo detrattore. Scopriamo anche come e perché sono nati.

La colonna sonora ci regala bellissime canzoni e le scenografie hanno un gusto retro-fantascientifico grazioso.  La  visione è consigliata agli amanti della saga, anche per le varie citazioni della serie principale.

By Ale  (sul blog una recensione piu' estesa del film)

 

RECENSIONE di slm

Panem et circenses, ovvero: dai cibo e divertimento alla massa e sara' tua. Morale che, ahinoi, non si discosta molto dalla situazione attuale. Poi, non lamentiamoci che la societa' e' in disfacimento! Per tutto il resto concordo con Ale. Coriolanus, Panem.... chissa' a cosa sono riferiti? (faccina perplessa e occhiolino strizzato)

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HOTEL ARTEMIS

 

di: DREW PEARCE

con: JODIE FOSTER, JEFF GOLDBLUM

 

 

Terra, 2028. All' apparenza, il pianeta - ma, soprattutto gli U. S. A. - è sotto il completo controllo della criminalità, organizzata e non; Los Angeles è in tumulto causa privatizzazione dell' acqua (tematica attuale !) e, per tentare di arginare il casino, si è arrivati a negare le cure mediche primarie ai delinquenti. Ma qualcuno pensa a loro, operando all' interno di una specie di albergo/ospedale - Hotel Artemis - in cui riceve e soccorre i malviventi feriti o, quanto meno, in cattive condizioni fisiche. Avanti con gli anni e scassata, l' infermiera (una grande Jodie Foster che riappare qui dopo Elysium). amministra con piglio militaresco l' istituzione, ospitando, appunto, solo malavitosi. E procedendo con la visione del film, scopriamo il perché, sepolto nel suo passato.

Forse negli ultimi anni si è visto di meglio, ma il film ha una sua forza d' impatto visivo, pur presentando scenari non proprio originalissimi. Molte inquadrature richiamano Blade Runner e, in genere, l'iconografia catastrofista/ post-apocalittica di tante altre pellicole sci-fy di questo tipo, tuttavia, il ritmo serrato dell' azione non annoia di sicuro, agevolato anche dalla non eccessiva durata del film - appena più di un' ora e mezza -.

Oltre all'infermiera, anche gli altri attori, fra i quali un sempre titanico, e non solo figurativamente parlando, Jeff Goldblum, non sfigurano nei loro personaggi di cattivi disperati, senza futuro.

Insomma, chi ama la fantascienza e il movimento frenetico si troverà accontentato purché non pretenda troppo.

In ogni caso, nella prima settimana di programmazione in Italia, il film ha incassato 450. 000 euro, di cui 243. 000 solo nel primo week end di proiezioni,  il che non è pochissimo.

By slm

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I CAVALIERI DELLO ZODIACO

LA LEGGENDA DEL GRANDE TEMPIO

Regia di Keiichi Sato

Tratto dalla celeberrima serie iniziata a fine anni '80 e protrattasi fino ai giorni nostri con sequel, prequel e spin-off vari, questo film in CGI condensa in poco più di un'ora e mezza la prima serie, quella del Santuario, modernizzando design e storia ma rimanendo tutto sommato fedele all'originale, sia nella storia che nello spirito: troviamo infatti azione, drama, battute, facce buffe di Pegasus, botte da orbi che provocano buchi nei muri , il tutto migliorato dalla nuova grafica , da un restyling delle armature , da bellissimi effetti nelle scene dei combattimenti.

 

I cavalieri di bronzo devono proteggere lady Isabel reincarnazione della dea Athena, e sconfiggere la falsa dea instaurata al Santuario dal malvagio Arles. Punti negativi: l'esterno delle dodici case non è bello, perchè non richiama minimamente quello originale , ove erano templi ellenici; l'inutile modifica del cavalier di Scorpio; ma soprattutto, l'eccessiva brevità del film non consente un approfondimento nè sui personaggi,a parte Pegasus, nè su i punti chiave della storia, che vengono solo accennati (determinazione, volontà di proteggere i propri cari, amicizia).

 

Potevano fare un  film più lungo ed approfondire i suddetti argomenti, e inserire maggiori spiegazioni. Probabilmente chi non conosce la storia non ci capirà nulla,  consigliato ai cultori della saga. By Ale.    

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I GUARDIANI DELLA GALASSIA

 

 

di: JAMES GUNN

 

 

con: CHRIS PRATT, ZOE SALDANA, VIN DIESEL,

BRADLEY COOPER

Il bambino terrestre Peter Quill viene rapito nel 1988 dagli alieni, per poi diventare da adulto un simpatico avventuriero,Starlord, che entra in possesso di una sfera, l'orb , bramata da molteplici individui. Nelle sue peripezie incontrerà il procione umanoide Rocket Raccoon, l'uomo-albero Groot, il massiccio Drax e la bella e verde Gamora (identici a quelli del fumetto: complimenti ai truccatori e ai costumisti) Tutti insieme cercheranno di salvare l'universo dai malvagi Ronan e Thanos. La forza del film sta nella verve dei personaggi, nell'azione, negli effetti speciali , nelle colonna sonora anni '80 (quella che ascolta Peter Quill/Starlord in musicassetta!) nelle divertenti battute; la trama però è davvero labile e scontata , non ci sono nemmeno colpi di scena degni di questo nome, veramente un passo indietro rispetto ad altri film Marvel dal punto di vista della sceneggiatura. Da vedere in relax, adatto anche ai più giovani e a chi non conosce i personaggi. Entertainment totale. By Ale.  

 

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I GUARDIANI

DELLA GALASSIA II

di: JAMES GUNN;

con: CHRIS PRATT, ZOE SALDANA, VIN DIESEL

 

Nel secondo film dedicato alla banda galattica, troviamo i Nostri  ingaggiati da una razza aliena per una missione. Avendo Rocket Raccoon sgraffignato ciò che non doveva, gli alieni li inseguono; nel marasma, un altro gruppo di predoni galattici guidati da Yondu, padre adottivo di Star Lord, si inseriscono nell'azione. Star Lord incontra  Ego, il suo vero padre alieno, ed è qui il fulcro del film, incentrato sul rapporto padre-figlio.

 

Non solo: Gamora ritrova la sorella Nebula,ma tra le due scorre pessimo sangue. Viene anche introdotto il personaggio, molto carino, di Mantis, e rivediamo il tenerissimo Baby Groot. Tutto il film è sottolineato dalla magnifica colonna sonora anni '80 proveniente dalla musicassetta "Awesome mix n. 2" di Star Lord, e non è l'unico richiamo a questo periodo che troviamo nel film, nel suo concept generale: ritroviamo infatti lo stile della fantascienza di quel periodo, con battute sdrammatizzanti, mondi immaginifici, azione a go-go con tanto di battaglie nello spazio cosmico, e molto sentimento, il tutto senza scadere nel melenso o nel tragico.

 

Non c'è grande intreccio, ma non è su questo che punta il film, basato sui personaggi e il loro underground. Le differenze con i fumetti Marvel sono innumerevoli, per elencarle tutte ci vorrebbero pagine e pagine, ma il film funziona benissimo così com'è. Cameo di Stan Lee: divertentissimo. 

 

I Guardiani della Galassia si uniranno agli Avengers nel film atteso per il 2018 "Infinity War". Non uscite dal cinema prima della fine degli animatissimi titoli di coda, in cui vi sono numerosi finalini.

 

By Ale  

 

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I GUARDIANI

DELLA GALASSIA

CAP. 3

di JAMES GUNN

con: CHRIS PRATT, ZOE SALDANA

 

Intendiamoci, non sono terminate le avventure del gruppo spaziale piu' scalcinato della Marvel, solo non vedremo piu' questa formazione, con il passaggio del regista James Gunn alla DC cambieranno le carte in tavola.

Il film inizia con uno Starlord depresso per la morte (più o meno in casa Marvel non si muore mai del tutto!) di Gamora, ma presto deve riprendersi perché Rocket Raccoon è in fin di vita: il suo creatore, il temibile Alto Evoluzionario, ne rivendica la proprietà e manda riprenderlo un Adam Warlock che assomiglia terribilmente a Patriota di The Boys. Inizia così l'avventura di salvataggio, in cui si scoprono le drammatiche origini del procione piu' evoluto dell'universo.

C'è anche una citazione omaggio a Star Trek, non vi svelo quale, e c'è un cameo di Sylvester Stallone, non a sorpresa perché lo rivelano i titoli di testa!

Il malvagio di giornata e' un personaggio particolare della Marvel: l'Alto Evoluzionario, di origini umane, è un individuo il cui scopo è spingere in avanti l'evoluzione, fino a creare una specie perfetta, e per questo scopo crea una Contro Terra, dove inserire i suoi esperimenti. Va da sé che non esiste una specie perfetta, e quindi lui che fà?, cerca di eliminare tutti gli esperimenti falliti, senza un minimo di compassione.

In questo bailamme di emozioni, battute (neanche troppe), drammi, le due ore e mezza del film scivolano via come niente; la trama non è assolutamente articolata, sono le scene di azione, la sceneggiatura, i personaggi a rendere pienamente godibile questo film.

Finalmente nei titoli di coda, oltre ai due finali (piuttosto inutile il secondo), hanno inserito delle immaginette, così non ci si addormenta nell'attesa che finiscano!

Andate a vederlo, vi piacerà anche se non siete convinti di questa fase Marvel (come me d'altronde).

Non saprei dire se questo film fa parte della fase 5 del MCU o sia un film finale della fase 4; anyway, così proseguiranno le uscite, tra grande schermo e Disney+:

by Ale

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A cui si aggiunge anche la recensione di Alessandra Cesselon che può essere letta qui

 

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IL CAMPIONE

di: LEONARDO D'AGOSTINI

con: STEFANO ACCORSI, ANDREA CARPENZANO

Cristian Ferro è un giovane calciatore idolo dei tifosi pieno di talento e molto indisciplinato. Il presidente della AS Roma, squadra in cui gioca, decide di assumere un professore per dargli ripetizioni e fargli conseguire la maturità, nella speranza che metta la testa a posto, Il prof Valerio e Cristian all'inizio non si sopportano, poi il rapporto cambia e il miglioramento sarà reciproco.

Finalmente un bel film sul mondo del calcio, genere in cui il cinema scarseggia, sia nostrano che mondiale, a parte pochissime eccezioni. Un buon racconto di formazione arricchito dalla bravura degli interpreti, Accorsi e il giovane Andrea Carpenzano, diretti dall'esordiente D'Agostini ma con dietro la produzione di Rovere & Sibilia, le due voci nuove e fresche del cinema italiano.

Un ulteriore arricchimento è fornito dalle scene girate all'interno della sede della Roma e quelle con veri giornalisti Rai e Sky come Caressa e Zazzaroni. Le ottime riprese di calcio, giocato allo Stadio Olimpico, danno maggior verosimiglianza alla storia, per molti aspetti somigliante a quella di tanti talenti nostrani che si sono un po' persi dietro alla fama e ai miliardi, come ad esempio Cassano e Balotelli.

In un paio di punti la sceneggiatura è poco credibile (a Roma, non conoscere il campione più amato, anche se non si segue il calcio, oppure studiare medicina e lavorare la mattina, non sono cose plausibili...) ma per il resto fila via come un treno.

Apprezzatissima la totale mancanza di scene di sesso.

Un buon film che potrebbe inaugurare una serie di produzione di qualità, per altro già iniziata con Lo chiamavano Jeeg Robot, fruibili da ogni tipo di pubblico. Speriamo di continuare così. Consigliato a tutti.

By Ale

 

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IL CASO SPOTLIGHT

 

 

di: THOMAS McCARTHY

 

con: MICHAEL KEATON,

 

RACHEL McADAMS

 

Il film ripercorre la complessa indagine dei giornalisti investigativi del Boston Globe che, nel 2001, portarono a galla lo scandalo dei preti pedofili e degli alti prelati i quali tutto insabbiarono spingendosi oltre la legalità. L'eccessiva quantità di dettagli appesantisce un film che già tratta un argomento complesso, rendendolo troppo lungo e verboso. Vertendo più sull'indagine che sui protagonisti, cioè le vittime e i carnefici, si compie una scelta filmica chiara, ma così il pathos è dato solamente dalle tribolazioni dei giornalisti, mentre ai veri protagonisti si offre solo un ruolo marginale. Gli attori sono eccellenti, l'argomento di grande interesse, ottima fotografia, film da vedere. By Ale

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IL CASTELLO NEL CIELO

 

Di: HAYAO MIYAZAKI.

 

Uscito al cinema in Giappone nel 1986, e negli anni ’90 in home video da noi, uno dei primi film d’animazione del maestro Miyazaki arriva anche qui da noi. Sheeta possiede una pietra molto speciale, e il suo amico Pazu cerca di salvarla da chi le dà la caccia, ovvero i militari e uno strampalato gruppo di ‘pirati ‘ . Sono presenti tutti i temi cari all’autore : l’amicizia, l’importanza del lavoro come realizzazione dell’uomo, la bellezza della natura e l’avidità dell’uomo, che la distrugge per i suoi comodi. Veramente grazioso, per grandi e piccini che magari potrebbero risentire della lunghezza del film (2 ore), anomala per un cartone animato. Da vedere.

By Ale.

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IL LIBRO DELLA JUNGLA

 

 

di: JOHN FAVREAU

con: SCARLETT JOHANSSON, CHRISTOPHER WALKEN, GIANCARLO ESPOSITO

 

A 50 anni di distanza dal cartone animato, la Disney  propone questo adattamento live-action del famoso romanzo di Rudyard Kipling, per la regia (ottima) di Jon Favreau. L'unico protagonista umano è Mowgli, gli animali sono magistralmente riprodotti in digitale, come anche parte degli sfondi.

Mowgli viene salvato dalla pantera Bagheera e portato nella giungla, dove verrà cresciuto dai lupi , che gli insegneranno il rispetto delle leggi e degli altri animali. Però la perfida tigre Shera-Kan odia gli uomini e vuole il cucciolo d'uomo morto, così il piccolo decide di tornare al villaggio degli uomini; strada facendo incontrerà l'orso Baloo , le perfide scimmie , l'infido serpente Kaa, e le sue avventure lo porteranno alla crescita, e alla consapevolezza di essere un umano, e di dovere/potere utilizzare tutte le capacità e possibilità che lo contraddistinguono come tale. Ritroviamo quindi le caratteristiche e i fondamenti dell'avventuroso romanzo di formazione di Kipling, sempre validi anche viste con occhio adulto, e dopo molti anni da quando sono state scritte, nonostante la presenza di lupi e orsi nella giungla. Ma d'altronde è pur sempre una favola! Tornano anche un paio di canzoncine del cartone Disney; imperdibile la sequenza finale dei titoli di coda. Da vedere!  By Ale

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IL PONTE DELLE SPIE

 

di: Steven Spielberg

 

 

con: TOM HANKS, ALAN ALDA

 

1957. James Donovan è un avvocato che si occupa di assicurazioni, a cui viene proposto di difendere la presunta spia russa Rudolf Abel, impegno che prenderà molto sul serio attirandosi le ire di tutti. Intanto, il pilota Powers viene catturato dai sovietici, e così viene deciso uno scambio di prigionieri  di cui si dovrà occupare il Nostro. Tratto da una storia vera, il film è impeccabile dal punto di vista della regia, della recitazione, della fotografia e della colonna sonora; però non ha nulla del thriller,nè del film di spionaggio, essendo tutto ciò che avviene scontatissimo,quasi noioso: diciamo che è un biopic/storico. Di certo una maggiore brevità avrebbe aiutato, senza incidere sulla profondità dei concetti espressi (giustizia, coraggio,ruolo della pubblica opinione, superficialità): due ore e venti sono troppe. Consigliato agli amanti del genere storico. By Ale

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IL SETTIMO FIGLIO

 

Regia di SERGEI BODROV

 

 

 

Con: JULIANNE MOORE, JEFF BRIDGE, BEN BARNES

 

Liberamente tratto dalla saga letteraria 'The spook's apprentice ' di J. Delaney, narra le vicende del mago Gregory, che anni fa rinchiuse la sua ex amante , la strega mutaforma Malkin; costei in occasione della Luna Rossa riesce a liberarsi e torna alla sua congrega  con l'intenzione di dominare il mondo. Gregory, dopo la morte del suo apprendista, recluta Tom Ward, il settimo figlio di un settimo figlio, ma costui si invaghisce di una giovane e ambigua strega. I temi narrati sono un classico del fantasy, come anche i personaggi e le ambientazioni; gli attori (Jeff Bridges, Julianne Moore, e c'è anche Kit Harington-Jon Snow ) sono molto bravi, ottime le scenografie di Dante Ferretti, buoni gli effetti speciali, i costumi e il ritmo. Manca la sorpresa, e mancano approfondimenti su temi e personaggi interessanti , ma in un solo film non si poteva fare di più: forse con una trilogia sarebbe stato un lavoro migliore. Vedibile , per gli amanti del genere. By Ale.

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INDIANA JONES

E IL QUADRANTE DEL DESTINO

di JAMES MANGOLD;

con: HARRISON FORD,

PHOEBE WALLER BRIDGE, MADS MIKKELSEN,

Ci sarebbe da scriverci un trattato, non tanto per la bellezza del film - che comunque brutto non è - bensì per i contenuti e i riferimenti agli episodi usciti in precedenza al cinema. 

 

Tutto comincia negli anni '80 allorché esce la prima puntata, senza dubbio mitica e insuperabile, I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA, a cui seguono: IL TEMPIO MALEDETTO, L'ULTIMA CROCIATA e IL TESCHIO  D I  CRISTALLO. 

 

Perché li nomino? Perché' Il QUADRANTE DEL DESTINO è un po' la somma delle precedenti, nella trama e nelle citazioni.

Anche qui abbiamo un oggetto che, se usato seguendo le istruzioni, sprigiona poteri magici (l'Arca Perduta e il Sacro Graal); abbiamo un personaggio adolescente, temerario e abile in tutto, che salva gli adulti (Il Tempio Maledetto); abbiamo una bella donna, forte (Arca e Crociata), spregiudicata, trafficante di reperti archeologici; abbiamo i Nazisti (Arca e Crociata), ottimi antagonisti dell'Eroe di turno, e infine abbiamo comunque la magia fuoriuscente da oggetti antichi particolari i cui poteri scaturiscono dal riassemblamento, o dal riavvicinamento, di questi (Teschio). 

 

Qual è l'oggetto magico del giorno? Niente meno che l'Antikitera, prototipo di calcolatore inventato da Archimede, col quale il grande matematico e inventore faceva di tutto: dai meri calcoli aritmetici alle previsioni meteo. Secondo i Nazisti della puntata 5, l'oggetto permette i viaggi temporali, ed è quello che gli eterni nemici di Indy riescono a compiere riunendo le due metà in cui lo strumento è diviso e del quale Indiana ha soffiato loro una parte.  

Il colpo va in porto, ma la data dello sbarco non è proprio quella in cui i seguaci di Hitler intendevano approdare.

E qui, a mio parere, comincia il vero spasso, la parte migliore del film, un pre-finale scoppiettante nell'accezione letterale del termine, che puo' sembrare inverosimile, e forse lo è, ancorché carico anche di comicità non del tutto involontaria.

 

Le citazioni non mancano neppure nei dialoghi nei quali i personaggi ripropongono battute pronunciate nel corso dei film precedenti, che distribuiscono su quest'ultimo una piacevole spolverata di umorismo  e di sana autoironia, quasi il regista abbia voluto realizzare una satira della saga e di tutti i film del genere avventuroso/fantastico. 

 

Da vedere, dunque? Certo! 

Lo spettatore gode due ore e venti di buon intrattenimento, non fine a se stesso, uscendo dal cinema con un vago sapore dolce-amaro in bocca, tipico della conclusione di vicende divenute familiari, e un pensiero definito nella mente: il tempo passa per tutti, anche per gli eroi. 

 

A 80 anni suonati, Harrison Ford è ancora in forma. In alcune scene movimentate e pericolose si sarà fatto indubbiamente sostituire da controfigure, ma non ha perso lo spirito del personaggio che gli ha regalato fama e denaro puntando, nella recitazione, piu' sul suo aspetto psicologico di professore ormai in pensione, annoiato, disilluso, insofferente al caos e ai rumori del mondo esterno, tenendo comunque sempre testa agli altri personaggi che lo circondano, primo fra tutti, l'ufficiale tedesco Jurgens Voller, ben interpretato da Mads Mikkelsen, convincente ex nazista dell' ultima ora, ma anche alla sua bella e strafottente partner Helena, al secolo Phoebe Waller Bridge. By slm

E qui potete leggere la recensione del film, scritta per noi, by Ale

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INDIPENDENT DAY, RIGENERAZIONE

 

di ROLAND EMMERICH

 

con: BILL PULLMAN,

JEFF GOLDBLUM,

CHARLOTTE GAINSBURG

 

Dopo venti anni dalla prima invasione, sempre con l'avvicinarsi del 4 luglio, un oggetto alieno si materializza vicino alla base lunare, e viene fermato; subito dopo appare una nave gigante , di 3000 miglia di diametro, che atterrerà sulla Terra con lo scopo di prosciugarne il nucleo. Gli scienziati Levinson Jr, coadiuvato dalla dott.sa Marceaux, il dr Okun, il generale Adams e il generale Dikembe, con i vari giovani piloti Morrison , Hiller Jr (Will Smith non è nel cast, quindi hanno messo il figlio del suo personaggio), la Whitmore Jr  e Miller, faranno di tutto per scongiurare la catastrofe. Il film ha molto ritmo, ottimi effetti speciali, e come è nello stile di Emmerich, molti personaggi e trama banale e scontata, con scene d'azione e battute, all'insegna della grandeur e della spensieratezza. Consigliato a chi vuole intrattenersi per un paio d'ore, senza troppe pretese. By Ale.

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INFERNO

di: RON HOWARD;

con: TOM HANKS, FELICITY JONES

Il terzo film tratto da un libro di Dan Brown, sempre per la regia di Ron "Richie Cunningham" Howard, vede il prof. Langdon svegliarsi senza memoria e ferito in un ospedale di Firenze, per poi scappare con la bella dottoressa alla ricerca di indizi per scongiurare una epidemia causata dal miliardario suicida Zobrist, che vorrebbe salvare il mondo uccidendone la metà degli abitanti. Tra misteri e fughe rocambolesche, i due si incontreranno e scontreranno con carabinieri (chiamati polizia...), oscure organizzazioni e scienziati vari, passando da Firenze a Venezia fino a Istanbul.

Lo spettatore più attento ed esperto si accorge sin dalle prime scene che c'è molto che non va, il tutto è troppo poco credibile per reggere, arrivando così al cliffhanger senza particolare stupore; le spiegazioni lasciano inoltre quantomeno perplessi. Dante c'è, ma poco; inoltre  c'è un errore basic causato dalla mancanza di conoscenza della legge italiana sui beni culturali, che impedisce la vendita dei medesimi ai privati (mi ha ricordato il terzo film di Hannibal, ambientato sempre a Firenze, ove le cabine telefoniche ricevevano chiamate: in Italia mai successo, ma gli americani non lo sapevano...). La scena a Istanbul è montata male, con oggetti e folla che prima c'è, poi scompare, poi riappare di nuovo. Note positive: non ci si annoia un attimo, le due ore passano in un istante: si corre molto e si riflette e indaga poco; Tom Hanks è molto bravo, una certezza insomma; le riprese sono ben fatte, idem la fotografia. Consigliato a chi vuole passare due ore di svago, senza troppe pretese.

By Ale.

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into the woods

 

di ROB MARSHALL;

 

con: MERYL STREEP, EMILY BLUNT

 

Un fornaio con la moglie, vittime di un maleficio, si ritrovano nel bosco a cercare oggetti per la strega (una grande Glenn Close) che toglierà loro la maledizione, incontrando alcuni personaggi delle fiabe: Cappuccetto rosso, Cenerentola, Jack del fagiolo magico e Raperonzolo: ognuno di loro ha una missione da compiere e un desiderio da realizzare. il bosco rappresenta chiaramente un percorso iniziatico : interagendo, ognuno di loro imparerà qualcosa e crescerà, sino ad arrivare al lieto fine.

Ma questa è solo la prima parte del musical: nella seconda, il film ci racconta cosa succede dopo! Tra vari avvenimenti inaspettati e scelte errate, ogni personaggio imparerà a proprie spese che una cosa sono i sogni, un'altra la realtà. Morale della favola n. 1 : attento a cosa desideri, perchè potresti ottenerlo! Morale della favola n. 2: attento a ciò che dici: i bambini ti guardano! Pellicola sorprendente, anche se certe scelte e certi personaggi sono un pò discutibili, per non dire inutili; ottime le numerose canzoni, bellissimi i costumi (specie quello della strega/Glenn Close , e quelli della matrigna e delle sorellastre) e gli effetti speciali. Da vedere.

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I T

di

ANDY MUSCHIETTI

 

 

con:

BILL SKARGARD

 

Nella cittadina di Derry scompaiono un gran numero di persone. Un gruppo di ragazzini, i Perdenti, viene bullizzato da un altro gruppo di ragazzi più grandi; durante le vacanze estive iniziano ad avere a che fare con inquietanti visioni. Inizieranno a indagare e a scoprire molte cose sulla cittadina e non solo, e si troveranno a combattere con le loro più grandi paure, materializzatesi a causa dell'inquietante clown Pennywise.

Questa nuova versione del celebre romanzo Kinghiano è decisamente ben riuscita e di gran lunga migliore rispetto alla serie anni 90. In questa trasposizione la narrazione non avviene a flashback come nel romanzo, ma si parte dall'inizio, ovvero dal gruppo di ragazzini, i Perdenti; nel secondo film (è previsto un seguito) ci saranno invece loro adulti che tornano a Derry. Ciò che rende efficace il film è la capacità di mostrare il vero male, che è la cittadina di Derry coi suoi abitanti, ove dietro la facciata di gente perbene ci sono bulli, molestatori, indifferenti, pettegoli e violenti, ma non solo: emerge anche molto bene come il romanzo di King da cui è tratto è un romanzo di formazione, non un mero horror.

Ottimi gli effetti speciali horror, bene la fotografia che rene alla perfezione l'ambientazione anni '80, così come costumi e scenografie. Bene anche la colonna sonora coi rumori che sottolineano i momenti in cui si salta sulla sedia, e il montaggio. Bella sorpresa tutto il cast di attori poco conosciuti, molto bravi.

Film consigliato agli amanti dell'horror. Vietato ai minori di 14 anni.

By Ale

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I T  2

CAPITOLO FINALE

di: ANDY MUSCHIETTI

con: BILL SKARSGARD, JESSICA CHASTAIN

A distanza di due anni dall'uscita di It, Andy Muschietti ci propone la seconda parte, ambientata 27 anni dopo.

Il gruppo dei Losers, ormai adulti, torna a Derry per sconfiggere definitivamente Pennywise, clown creato dal male che si nasconde dietro la candida facciata di paesino di provincia(Derry) e impersonificazione della paura. Per sconfiggerlo, i recalcitranti Perdenti dovranno prima venire a patti con le loro paranoie, i loro traumi, i loro sensi di colpa.

Il film è molto lungo: due ore e quarantacinque, e una tagliatina non avrebbe guastato migliorando il ritmo.

A differenza del primo film, qui abbiamo molti flashback che ci riportano alla Derry degli anni '80, rendendo così la pellicola più simile al libro. Inutile fare ulteriori paragoni, visto che l'opera Kinghiana potrebbe essere perfettamente trasposta solo con una serie tv; diciamo che il messaggio è stato compreso e inserito a dovere.

Quanto alla paura, ormai dopo aver visto IT 1 si sa che dalle cose più innocue può spuntare fuori il male e i mostri nelle loro varie forme, quindi non ci si sorprende né ci si spaventa  più di tanto.

Gli attori sono molto bravi, tranne la Chastain un po' fagocitata dal personaggio; a livello tecnico generale del film niente da eccepire, a parte l'eccessiva lunghezza.

Un film senz'altro da vedere, anche se il primo era meglio (come sempre, del resto).  By Ale

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J  O  K  E  R

di: TODD PHILLIPS

con: JOAQUIN PHOENIX, ROBERT DE NIRO

Dopo aver sviscerato  l'Uomo Pipistrello grattando la vernice nera del suo costume fino ad arrivare al midollo dell'eroe; dopo aver detto tutto quel che si poteva dire di lui, scoperchiando la pentola piena dei suoi segreti più nascosti, il cinema ha spostato le luci sul suo nemico nr. 1: il Joker, e si sa che, spesso, il "cattivo" , il villain,  si rivela più interessante e intrigante del buono,  dell'eroe a tutto tondo, del perfetto ad ogni costo. È una delle regole fondamentali della narrativa di tutti i generi: letteraria e cinematografica.

Chi conosce i fumetti di Batman conosce anche la risata satanica di Joker, che prelude un suo imminente misfatto,  ma non sa - non sapeva ancora, prima di questo film - che quella risata forzata e isterica è il prodotto di un vero e proprio disturbo psichico,  con una definizione medica: sindrome pseudo-bulbare, e un buon numero di sfortunati a tribolarci. La risata è la reazione ad un grave disagio mentale che deriva da una mancante accettazione di una realtà  non di rado davvero difficile da sopportare. In altre parole povere, Arthur è un disadattato; un uomo che vorrebbe un mondo migliore, più umano e comprensivo, vorrebbe cambiarlo a sua misura, non è in grado di farlo, ma non tollera quello che lo circonda. Nel suo caso specifico la realtà da accettare è la continua derisione del prossimo nei suoi confronti. E non è facile da mandar giù. Inoltre, la sindrome ha anche spiacevoli conseguenze fisiche, causate da momentanei blocchi dei nervi facciali che si diramano fino alla parte alta della corteccia cerebrale, generando tic nervosi ed alterazioni espressive facciali.

Joker, all'anagrafe Arthur Fleck, vive assieme alla madre anziana e malata, con cui, neanche a dirlo, ha un rapporto conflittual-edipico, e per sbarcare il lunario si veste da clown, girando nelle strade con l'intento di portare un sorriso alla gente, mentre sogna in cuor suo di diventare, un giorno, un comico. Crede di riuscirci, ma le risate che strappa sono cattive, sarcastiche e offensive verso di lui. La gente ride, ma della sua persona, non certo del suo costume e delle sue battute peraltro poco esilaranti.

E scatta la frustrazione per un sogno che si avvererà solo per pochi minuti. Ma scatta di brutto, trasformandosi in violenza. Joker comincia infatti a uccidere e prova gusto a farlo, scaricando in questo modo, insieme con la pistola che ha avuto in regalo da un collega, lo stress del sentirsi un fallito. Uccidere gli provoca una forte emozione,  soggettivamente positiva,  che gli scatena la risata, crudele, sadica, ormai nota a tutti i Batman' s fans.

A proposito di Batman. Nel film emergono oscuri legami fra loro - sembra, addirittura familiari - e i due hanno un fugace incontro al cancello della villa dei Wayne, quando l'eroe è ancora un bambino e suo padre concorre a sindaco di una Gotham City per niente gotica, per niente dark,  più somigliante ad un anonimo quartierone periferico di una qualunque metropoli americana bardata anni '70-80.  Quindi, niente cupe atmosfere burtoniane, bensì un bosco grigio di palazzoni tutti uguali, somigliante a tante città del mondo.

Una città plumbea in cui Joaquin Phoenix si muove da dio, unica nota di colore nel suo costume variopinto di pagliaccio triste e tormentato, regalandoci un'interpretazione da oscar del Joker, con tutte le sfumature della sua personalità complessa e sofferente, senza tuttavia mettere completamente in ombra un Robert De Niro sempre in gran forma, nel ruolo di un impresario teatrale piuttosto antipatico per non dir peggio.
Insomma,  pur raccontandoci una storia non nuovissima, il film è da mettere in agenda almeno per una visione.

Phoenix la merita.

Ed è, altresì, una pellicola che fa riflettere, che spinge lo spettatore, a fine film, a porsi la fatidica domanda esistenziale: cattivi si nasce o si diventa?  By slm

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JUPITER, IL DESTINO DELL'UNIVERSO

 

di: WACHOWSKI BROTHERS;

 

 

con: CHANNING TATUM, SEAN BEAN

 

Jupiter è una povera immigrata russa al centro di una lotta di potere tra i tre fratelli alieni della potente e antichissima famiglia Abrasax, creatori e dominatori di molteplici razze nell'universo,compresa quella umana; viene salvata da Caine, ibrido umano-lupo di cui si innamorerà ( richiamo al paranormal romance così in voga di questi tempi)  e da Stinger , per finire però in una serie vorticosa di avventure, tradimenti e scoperte incredibili. I Wachowsky offrono notevoli spunti interessanti, come quello sull'origine e lo scopo della razza umana ( confrontare con Matrix ), ma si perdono ogni tanto nella confusione e nelle incongruenze. Ottimi effetti speciali e spettacolari scene d'azione , costumi e trucco. Da vedere per gli amanti del genere. By Ale.

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KICKASS 2

di: Aaron Johnson;

con: Nicolas Cage, John Leguizamo


Dismessi i panni del supereroe, Kick ass frequenta la scuola come un normale studente, ma vuole tornare all'azione al più presto, ed entra in una squadra di supereroi del colonnello Stars and stripes. Nel mentre, Hit girl dopo la morte del padre promette al suo tutore di non vestire più i panni della supereroina. Invece il perfido Red Mist , col nuovo nome di Mother Fucker, raggruppa un gruppo di super criminali...
Sferzante, coloratissimo, ironico , pulp e kitch come il primo film, affronta diversi temi, come l'adolescenza e i suoi problemi, è adrenalinico e contiene scene che da sole valgono il prezzo del biglietto. Risate e drammi si mescolano alla perfezione.  Chi ha amato il primo, amerà anche il secondo.  Un sequel riuscito, dunque.

By Ale.

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KILLERS OF THE FLOWER MOON

di MARTIN SCORSESE

con: ROBERT DE NIRO, LEONARDO DI CAPRIO

Stati Uniti, anni '20, presso la Nazione degli Osage, uno dei popoli dei Nativi Americani (?) si verificano strane e misteriose morti. La netta sensazione è che i malcapitati si lascino morire in preda a forti crisi depressive, ma qualcuno ci lascia le penne, ucciso da proiettili di pistole.

I familiari delle vittime si rivolgono al Governo chiedendo di far luce sugli omicidi. I Federali giungono sul luogo e cominciano ad indagare. Vengono a galla oscure manovre finanziarie orchestrate da due individui: Billie Hale (De Niro) e suo "nipote" Ernest Burkhart (Di Caprio) che mirano alle ricchezze della popolazione locale. in primis, il petrolio.  Strepitoso finale alla Scorsese!

Cosa dire del film? Molto in positivo a cominciare dalla trama che entra, una volta tanto, in un ambito non spesso sondato. Intendiamoci: di film sui Pellirosse il cinema non conta solo questo, ma pochi sono penetrati nella vita vera di questa gente, che non sembra essere sempre stata - e continua a non esserlo - tutta rosa e fiori. Merito va anche al romanzo omonimo di David Grann, da cui il regista ha tratto l'ispirazione per realizzare la sua opera.

Scorsese non sforna  un film all'anno, ma quando decide di dirigerne uno ci mette l'anima e qui si vede ad ogni inquadratura: bellissima fotografia, cura maniacale per i dettagli, costumi e oggettistica dell'epoca fedelmente riprodotti, personaggi ottimamente delineati nel fisico e nella psicologia (i Pellirosse sono veri), perfino la musica, lenta e solenne, con sonorità vagamente blues, è un perfetto accompagnamento alle scene e a tutta l'ambientazione, conferendo alla pellicola  il sapore amaro della realtà emergente dalle vicende.

Robert Niro è "il solito", mentre Leonardo Di Caprio si riconferma attore di autentico talento, a suo agio in un ruolo non proprio positivo. Bravissima ed espressiva l'attrice Lily Gladstone, interprete della moglie di Ernest, che mantiene per tutto il film l'atteggiamento falsamente remissivo e dolente di una donna consapevole del suo ruolo e di quello che ricopre all'interno della sua comunità. Alquanto convincenti tutti gli altri attori, bianchi e non.

In parole povere: film da non perdere, come tutti i film di Martin Scorsese, per chi ama il cinema con la "c" maiuscola.

Nota finale: il titolo è riferito ad un particolare periodo dell'anno in cui la fase piena della Luna coincide con la fioritura di determinate piante.

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king arthur

il potere della spada

di GUY RITCHIE;

con: CHARLIE HUNNAM, JUDE LAW, KATYIE McGRATH

 

 

In questa ennesima versione del mitico re, il regista Guy Ritchie utilizza il suo stile molto action con sapiente uso del montaggio a flashback per immergere lo spettatore nel mondo di Artù. Vortigern, dopo aver fatto un patto con le forze oscure, spodesta suo fratello re Uther uccidendo lui e la moglie, ma il piccolo Arthur si salva.

 

Cresce in un bordello di Londinium, diventando scaltro, forte e affarista. Vortigern non riesce a impossessarsi della spada nella roccia, e sa che solo il nipote può; costringe tutti i giovani di Camelot a tentare di estrarre la spada. Come sappiamo, il giovane Arthur riuscirà nell'impresa; da qui, inizierà a scoprire il suo passato, e a combattere il malvagio re con la sua banda.

 

Il film è brioso, ben montato, gli attori a parte Jude Law non sono proprio eccezionali; bene la fotografia e la colonna sonora, nonché gli effettoni molto fantasy.

 

D'altronde quella di Artù è una leggenda intrisa di magia, e ogni autore che si è cimentato con essa, da quelli antichi a quelli contemporanei, ha arricchito la saga con qualcosa di suo, e Ritchie ha messo molto fantasy e molti richiami moderni (tipo il taglio di capelli di molti personaggi, o l'istruttore di lotta cinese esperto di kung fu).

 

Qualche scena di combattimento o di raccordo tra una scena e l'altra risulta però troppo lunga: il film avrebbe guadagnato se fosse durato un quarto d'ora di meno (dura 2h e 5). Un film chiassosissimo e esagerato, ma vedibile.

 

By Ale 

 

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LA BATTAGLIA DEI SESSI

 

 

 

 

di: JONATHAN DAYTON, VALERIE FARIS;

 

con: EMMA STONE, STEVE CARELL.

 

Questo biopic sportivo tratta dell'impresa avvenuta nel 1973 di Billie Jean King, che ha battuto in un incontro di tennis  il maschilista  tennista 50enne, ex campione, Bobby Riggs, conosciuta come "la battaglia dei sessi".

Tutto comincia quando le tenniste americane si ribellano alla loro federazione  perché i premi per le vincitrici dei tornei sono molto più bassi di quelli maschili, e formano un torneo autonomo.

Nel mentre, lo scapestrato e scommettitore patologico Riggs decide di sfidare  Billie Jean, lei rifiuta, ma la sfida viene accolta da un'altra campionessa, che perde malamente. Billie si sente in dovere di accettare la sfida  perché "solo essendo la migliore potrà cambiare davvero le cose".

La partita è storia, ma non c'è solo questo nel film: c'è la spettacolarizzazione degli eventi sportivi con l'ingresso degli sponsor, e c'è anche l'inizio delle battaglie per i diritti degli omosessuali: Billie Jean, infatti, durante la tournee, nonostante sia sposata con un uomo, si innamora della parrucchiera al seguito del gruppo di tenniste e inizia una relazione, scabrosa per l'epoca, con lei.

Quindi sentimenti, paure, problemi personali si intersecano alla perfezione con la vicende sportive e tennistiche.

Lo sport al cinema sta iniziano ad andare bene; dopo molti film sulla boxe, qualcosa sulla F1 e sul calcio, ora è il turno del tennis, molto più difficile da rendere sullo schermo; qui, anche con l'aiuto della CGI, ci sono riusciti benissimo.

Un buon film, da vedere. By Ale

 

LA FORMA DELL' ACQUA

 

di: GUILLERMO DEL TORO

 

con: SALLY HAWKINGS, RICHARD JENNING

Baltimora, 1962. Elisa Esposito è una addetta alle pulizie di un centro scientifico-militare segreto, è muta e vive una vita misera e solitaria: i suoi unici amici sono il vicino gay e una collega di colore. Un giorno scopre nel centro in cui lavora  una creatura marina su cui i  militari e il governo erano intenzionati a compiere terribili esperimenti, e ne rimane irrimediabilmente affascinata, fino a innamorarsene.

Decide quindi di salvarlo, aiutata dai suoi amici e da uno scienziato doppiogiochista; li contrasta Strickland, il freddo e cinico direttore della struttura che vorrebbe vivisezionare la creatura.

Nel film, vincitore del Leone d'oro e di 4 Oscar, ci sono tutte le caratteristiche delle storie di Del Toro: le favole, i mostri, un po' di horror i personaggi che sono emarginati, ultimi.

La storia non è molto originale e a tratti anche noiosa, però nel complesso coinvolgente a livello soprattutto emotivo, anche per la maestria del regista: ottime la colonna sonora (oscar), la fotografia dalle luci verdastre, la caratterizzazione dei personaggi e il loro background; alcune scene d'amore struggenti, specie nel finale.

Circa il montaggio, forse, tagliando un po' sarebbe stato meglio (il film dura due ore). Gli attori sono tutti bravissimi.

Un film da vedere, ma più col cuore che con la testa. By Ale

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LA MUMMIA

 

di:   ALEX KURTZMAN

con: TOM CRUISE, RUSSELL CROWE

 

Questo film è il primo episodio di una serie chiamata Dark Universe, in cui la Universal riammodernerà i personaggi di molti suoi film anni ’30, come il Dr. Jekyll, l’uomo lupo e altri, tra cui la mummia, che in questo film è una principessa egizia, Ahmanet.

Nick Morton è un soldato di stanza in Iraq, che però con la scusa di avanscoperte va a fregare tesori archeologici. Scopre, insieme al socio e a una archeologa, un antico sito in cui è rinchiusa questa mummia, facendola così risorgere, desiderosa di compiere ciò che si era prefissata, ovvero donare un corpo al dio Seth. Morton è il prescelto. In seguito incontrerà il Dr. Jekyll, boss di una società segreta che si occupa di studiare antichi reperti e maledizioni varie.

Tra scene d’azione a cui ormai Tom Cruise ci ha abituato, scene horror con mummie che sembrano più che altro zombie, scene che dovrebbero essere comiche con battute e allusioni varie che ormai sono un clichè, il film non si inquadra in un genere preciso, e il risultato non è all’altezza delle aspettative, anche perché ci sono anche varie assurdità nella trama. Cruise domina su tutto il cast, la coprotagonista è scialba e inespressiva; l’interprete della mummia invece è nel personaggio. Effetti speciali, trucco, costumi e anche belle idee, come i sepolcri dei Crociati sotto Londra, non mancano. Bene fotografia e colonna sonora, non bene il montaggio. Anche la regia non bene: Kurtzman non è riuscito a dare compattezza al film.

Si può vedere come film d’evasione e senza pretese, ma se questo doveva essere l’inizio di una saga, questa non è partita nel migliore dei modi.

By Ale 

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LA  Q U I N TA    O N D A

 

di: J. BLAKESON

 

 

con:  Chloë Grace Moretz, Nick Robinson

 

Tratto dal primo libro della trilogia young-adult-sci-fi di Rick Yancey, il film narra di un' invasione aliena a ondate: blocco dell'elettricità, terremoti, epidemie, invasione finale. La protagonista è una giovane, Cassie, che si ritrova da sola nel caos totale, finché non incontra un affascinante e strano giovane. Nel frattempo altri giovani vengono reclutati dall'Esercito. Il film presenta numerose falle nella sceneggiatura, risultando ad ampi tratti poco credibile, specie nelle modalità dell'invasione aliena che si svolge senza contrasti anche se, essendo il primo di una trilogia, molte cose potrebbero essere spiegate in seguito (si spera!); il tema principale è quello tipico degli young-adult, ovvero giovani costretti a crescere dalle circostanze e manipolati dagli adulti. C'è molta azione, diversi personaggi rendono il film corale e non incentrato solo sulla protagonista, sempre boccolosa nonostante gli stenti, e qualche colpetto di scena. Consigliato più agli amanti del genere young adult che agli amanti della fantascienza, i quali lo troverebbero banale e poco credibile. By Ale

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LA VERITA' STA IN CIELO

 

di ROBERTO FAENZA;

 

 

con: RICCARDO SCAMARCIO, MAYA SANSA

 

Più che un film, Faenza ha realizzato un documentario, descrivendo indagini effettuate e risultati delle medesime, sulla triste vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi avvenuta nel 1983, e ancora senza soluzione. Il tutto risulta troppo didascalico, superficiale quando si ironizza sul malcostume italiano della corruzione e dei poteri occulti, e forzato in alcuni dialoghi troppo 'finti'; si poteva approfondire il tutto e coinvolgere di più sul piano emotivo, senza fermarsi alla mera esposizione dei fatti. I brani migliori sono quelli di 'fiction', ovvero quelli sulla vita, morte e opere di Enrico De Pedis, detto il Dandy, ormai personaggio di fama assoluta grazie a "Romanzo criminale" (film, serie tv, libro...) , qui interpretato da un ottimo Scamarcio , vicende narrate da Sabrina Minardi, la sua compagna (Greta Scarano, bravissima anche lei). C'è comunque sotto un gran lavoro di ricostruzione, ricerca archivistica di immagini e documenti, tecnicamente (fotografia, montaggio, musica, costumi anni '80) ineccepibile; c'è anche la presenza del fratello di Emanuela Orlandi, giustamente coinvolto nella produzione. Un film sulla questione andava fatto, si doveva però osare di più. Vedibile come documentario.

By Ale.

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Le regole del caos

 

Regia: Alan rickman

 

 

con: Kate Winslet, Alan Rickman, Stanley Tucci

 

Sabine De Barra è una giardiniera scelta per realizzare una parte del giardino di Versailles. La sua storia si intreccerà con quella dell'artista di corte Andrè  Le Notre, e con quella dei molti detrattori e rivali che fanno di tutto per osteggiarla. L'idea è buona, ma la realizzazione non convince: sceneggiatura piatta, fotografia piatta, recitazione piatta (tranne poche eccezioni), film piatto. I costumi sono carini, le scenografie avrebbero potuto essere migliori (d'altronde non è stata girata a Versailles nemmeno una scena...). Noia. Si può perdere. By Ale

 

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LOGAN THE WOLVERINE

 

di: JAMES MANGOLD

con: HUGH JACKMAN, PATRICK STEWART, ELIZABETH RODRIGUEZ

 

El Paso, 2029. Logan è invecchiato, segno evidente che i suoi poteri di rigenerazione non funzionano più bene, e lavora come autista di limousine per mettere da parte il denaro necessario a lasciare il paese insieme al novantenne Xavier, malato di Alzheimer: Sono 25 anni che non nascono mutanti, e loro sono in pericolo. Una donna messicana però, lo riconosce, e gli chiede di aiutare la piccola Laura (una giovanissima attrice che è una rivelazione, Daphne Keen); ben presto Logan si renderà conto che non è una bambina come le altre perché ha artigli e capacità simili alle sue.

I tre iniziano un'avventura on the road che li porterà a scontrarsi coi Reavers e coi i loro mandanti... e non solo. Avventura completamente diversa dalle precedenti apparizioni di Wolverine, dove l'introspezione psicologica del personaggio è sempre stata messa da parte per lasciare spazio alla spettacolarità dei combattimenti: il film racchiude tutte le vicende e tutto il modo di essere del personaggio, interpretato da ben 17 anni dall'eccezionale Hugh Jackman  (che pare non lo interpreterà più).

 

Il concetto di "famiglia" che perdura in tutto il film (Xavier-Logan-Laura ) richiama anche il concetto di  X-Men come famiglia,  sono sempre stati infatti una famiglia un po' speciale; appaiono nel film solo nei fumetti che la piccola Laura porta con sé, il che non è solo un omaggio ma parte integrante della narrazione. Molta polvere, molti combattimenti splatter in maniera davvero inaspettata (il film è vietato ai minori di 14 anni),  inaugurata da Deadpool: gli eroi non hanno più scrupoli nell'uccidere i villain, anche in maniera piuttosto brutale. Ogni momento del film è sottolineato da una colonna sonora meravigliosa, i tempi di montaggio precisi, fotografia adatta al contesto western (ci sono vari riferimenti al genere), ottima l'idea di ambientare la storia nel futuro per affrancarsi dalle x-vicende, riuscendo comunque a rimanere in carreggiata.

Finale commovente.

Film da non perdere per tutti i veri amanti dei comics. By Ale

 

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L'OMBRA DI CARAVAGGIO

di MICHELE PLACIDO

con: MICHELE PLACIDO, RICCARDO SCAMARCIO,

MICAELA RAMAZZOTTI, ALESSANDRO HABER

L’ombra di Caravaggio, diretto da Michele Placido (anche attore), è un film ben fatto, con un ottimo cast su cui brilla Riccardo Scamarcio, perfetto nei panni di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, eccelso artista vissuto tra fine 1500 e inizio 1600.

Il titolo nasconde un doppio senso: l'ombra non è solo quella che si nasconde nell'animo del tormentato pittore, ma il soprannome di un messo pontificio, detto appunto l'Ombra (Louis Garrel), il quale compie un'indagine sull'artista che chiede la grazia dopo una delle sue malefatte.

Con questo escamotage, lo spettatore viene messo a conoscenza della vita e delle opere di Caravaggio, artista controcorrente e dall'animo popolare. Scopriamo quindi la sua indole rissosa, ma anche il suo amore per la gente piu' povera, gli ultimi, le prostitute, persone che sceglieva per i suoi dipinti, malvisti e rifiutati dalla Chiesa ufficiale, ma apprezzate dal ricco clero (come Scipione Borghese) e dai nobili illuminati, come la sua protettrice Costanza Colonna (Isabelle Huppert).

La pittura dal vero era ciò che distingueva l'artista dagli altri del suo tempo, come il Cavalier d'Arpino, di cui fu apprendista, e il Baglione (Vinicio Marchioni), suo grande nemico insieme ad altri nobili con cui litigava spesso e volentieri, arrivando a compiere due omicidi.

Gli artisti dell'epoca infatti seguivano le direttive della Chiesa, che voleva immagini celestiali, mentre Caravaggio dipingeva volti e corpi realistici in ambienti ricchi di luci e ombre, proprio come era il suo carattere.

Assistiamo così ai suoi tableau dal vivo, con prostitute come Lena (Micaela Ramazzotti) a interpretare la Madonna, e poveri mendicanti come quello che ha prestato volto e corpo a S. Pietro (Alessandro Haber).

 

Il tutto è supportato da un'ottima fotografia, che richiama i quadri del Caravaggio ma senza appesantire troppo; bellissimi costumi, scenografia un po' claustrofobica: hanno girato in pochi ampi spazi aperti, probabilmente per gli ostacoli incontrati nell'eliminare la modernita' dalle location.

Altra nota positiva: l'uso di un italiano più o meno dell'epoca, ma non troppo, sempre per non appesantire.

Un po'  lungo, ma si guarda con molto piacere, e invoglia, per chi non le conoscesse, ad ammirare tutte le opere che Caravaggio ci ha lasciato.

by Ale

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L'UOMO CON I PUGNI  D I  FERRO

 

Regia di: RZA

 

con: Russell Crowe, Lucy liu

 

Nella Cina del passato infuria una guerra fra clan nella cittadina di Jungle city, che coinvolge un fabbro, un caballero inglese solitario (un ciccionissimo Russell Crowe) e un bordello di lusso guidato da una scaltra tenutaria (Lucy Liu).

 

Un film che è un mix tra La foresta dei pugnali volanti e Kill Bill, tutto combattimenti spettacolari , immagini coloratissime e sbudellamenti esageratissimi, con una trama ridotta veramente al minimo sindacale; ha una colonna sonora frizzantissima e un ottimo ritmo , è breve (95 min) e per passare un'oretta e mezza spensierata va bene. Film per cultori del genere, astenersi gli altri.

By Ale

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MACBETH

di JUSTIN KURZEL;

con: MICHAEL FASSBENDER,

MARION COTILLARD

 

Macbeth è un condottiero scozzese che salva il suo paese; gli appaiono poi le "sorelle fatali", che gli predicono un futuro da re. Colto dalla sete di potere e spinto dalla moglie, inizia a compiere efferati omicidi per conquistare il trono e tenerselo.

Il film è una rigorosa trasposizione del celeberrimo dramma shakespeariano sul potere e sul destino: tutto ineccepibile, recitazione, ambientazione, fotografia perfetta e adattissima all'opera, realismo e crudezza. Consigliato agli amanti del Bardo e anche a coloro che non lo conoscono, avranno la possibilità di apprezzare l'opera e l'autore.

By Ale

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M A D E  I N  I T A L Y

di:

LUCIANO LIGABUE

con:

STEFANO ACCORSI, KASIA SMUTINIAK

Il terzo film del cantautore Luciano Ligabue è tratto dal suo album omonimo, e racconta di Riko, un uomo come tanti con matrimonio a pezzi, lavoro in una fabbrica ove ogni giorno licenziano un operaio, padre malato e figlio che non vuole staccarsi dal nido.

Ambientato a Reggio Emilia, il film presenta i temi tipici del cantante/regista: i venerdì sera con gli amici in giro per locali, le altre sere impegnati in partite a scopone condite dalla birra, e i lunghi monologhi esistenziali di Accorsi. Nel primo tempo succede poco, qualcosa in più nel secondo tempo, tra tradimenti, crisi e colpi di scena, le cose a un certo punto sembrano andar meglio e invece vanno peggio.

Uno sguardo sull'Italia dei nostri giorni, sugli italiani di oggi (o almeno una parte di loro), con tutti i loro vizi e virtù, di certo uno sguardo lontano dai film "borghesi" a cui ci hanno abituato tutti (o quasi) i nostri registi; però il film abbonda di retorica e di dialoghi poco realistici, magari volutamente, e anche le scelte dei personaggi non appaiono del tutto logiche, soprattutto quelle del protagonista nel finale.

Il cast è all'altezza, la colonna sonora è composta ovviamente dalle canzoni dell'album Made in Italy; la fotografia invece non appare all'altezza, le scene girate a Roma sono tutte con sfondo sfuocato e la bellezza della città non risalta per niente, specie dopo i film degli ultimi anni in cui la capitale è stata magnificamente rappresentata; anche a Reggio sono state girate inquadrature troppo simili, e l'illuminazione è piatta.

Il montaggio va bene, anche se il primo tempo poteva essere accorciato per arrivare prima alla pare in cui succede qualcosa. 

Non il migliore dei tre film di Liga, ma nel complesso vedibile.  By Ale

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maze runner

 

di: WES BALL

 

con: DYLAN O'BRIEN

 

 KALIA SCODELARIo

 

Thomas, che non  ricorda nulla, viene catapunltato nella Radura, ove troverà altri giovani senza memoria che sono lì da mesi o anni, circondati da un labirinto popolato da mostri ragnosi, i Dolenti. Hanno creato una comunità tutto sommato tranquilla, con regole e divisione dei compiti, e pur cercando una soluzione e una fuga, alcuni di loro non la vogliono veramente. Thomas spariglierà la situazione.

 

Una via di mezzo tra Lost e The  Hunger Games, questo primo episodio della trilogia è uno young-adult poco originale, con attori non eclatanti, ma pieno di ritmo e azione, e con colpetto di scena finale per il prosieguo della storia ; si può vedere.  By Ale.

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MAZE RUNNER, LA FUGA

Di: WES BALL

Con: DYLAN O'BRIEN,NATHALIE EMMANUELLE,

AIDAN GILLEN

 

Nel secondo capitolo della saga, Thomas e i suoi amici sono finiti, dal misterioso labirinto, ad un misterioso laboratorio, da cui decidono di fuggire; capiranno presto il perchè di tanta segretezza. Il primo film giocava molto sul dire e non dire, e ci riusciva benissimo; qui i segreti si svelano praticamente subito, e diventa un film d'azione  come tanti. Non mancano comunque l'avventura, ci sono buone idee e bellissime ambientazioni, gli effetti speciali sono ottimi; ma il clichè prende il sopravvento. Manca anche il cliffangher finale che avrebbe dovuto farci attendere con ansia il capitolo finale. Adatto agli amanti del genere young adult. By Ale.  

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MAZINGA Z INFINITY

 

 

 

di: JUNJI SHIMIZU

Il lungometraggio, attesissimo da anni dai fan del celebre robot creato dalla mete di Go Nagai, è ambientato 10 anni dopo la fine delle serie televisive. Koji è diventato un ricercatore, Shiro piolta di robot, Sayaka direttrice del Centro di rcerche sull'energia fotonica e suo padre, il prof Yumi, è diventato Ministro. Koji ritrova una nuova potente fonte di energia; dentro questa particolare fonte c'è una ragazza, Lisa, connessa a questa energia. Nel frattempo, Il Grande Mazinga dopo un black out globale è scomparso, insieme al pilota Tetsuya , e sua moglie Jun è in ansia. Compare all'improvviso il redivivo dottor inferno con tutte le sue armate di mostri meccanici, e l'umanità è di nuovo in serio pericolo: Koji deve decidere se tornare a combattere o meno, e non è l'unica decisione che deve prendere per crescere e finalmente prendersi tutte le sue responsabilità, non solo come eroe.

L'ambientazione è futuristica, la grafica equilibrata tra metodi d'animazione tradizionali e CGI, che risulta ottima. Spettacolari le scene di combattimento. Il nuovo personaggio di Lisa non è moto ben riuscito, né particolarmente simpatico, ma è molto importante per lo svolgersi delle vicende. Il fulcro del film però non sono tanto i robot quanto gli esseri umani, la loro evoluzione e la loro psicologia, sogni, desideri. Non mancano comunque i combattimenti, anzi appaiono tutti i i mostri meccanici visti nella serie; appaiono anche altri personaggi dell'epopea nagaiana, che non si compone solo degli anime anni 70-80 ma è proseguita negli anni con manga e Oav di vario genere. Ci sono dunque tutti i suoi temi: l'eroismo, la famiglia, l'amicizia, l'umorismo e anche l'erotismo, ma in chiave molto ironica e divertente. Ci son anche nuovi temi come l'ecologia e temi etico-sociali e politici.

L'autore ha dichiarato che questo potrebbe essere solo un inizio: speriamo e attendiamo altri film robotici.

Il film è chiaramente indirizzato ai fan dei robot, ormai 40/50enni; inutile portare i bambini se non hanno visto le serie robotiche, perchè non capiranno nulla. Tra l'altro le spiegazioni su cosa sia in realtà Infinity sono alquanto poco comprensibili, a meno che non si abbia anche una certa dimestichezza con la fantascienza.

By Ale

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MINIONS

 

di: PIERRE COFFIN, KYLE BALDA

 

Si parte con la creazione dei Minions, all'alba dei tempi, fino a seguirli nelle loro peripezie al seguito del 'capo più cattivissimo', ma provocano solo guai. Depressi, senza boss, si ritirano nell'Artide, fin quando 3 di loro, Kevin, Bob e Stuart, vanno alla ricerca di un nuovo cattivo da seguire: siamo nella nella swinging London degli anni '60, e i tre si recano al Villain-Con. Da qui una serie di esilaranti avventure, con una apprezzabilissima colonna sonora di sottofondo (i Doors, Jimi Hendrix...),e una marea di citazioni che forse capiranno solo i più grandi. Azzeccatissima la voce-off di Alberto Angela, specie quando narra le fasi evolutivo-storiche dei piccoletti. "Banana".

Divertentissimo, per bambini da 0 a 99 anni.  By Ale.

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MISS PEREGRINE - LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI

 

 

di TIM BURTON

 

 

con: EVA GREEN, SAMUEL L. JACKSON

 

In questo film tratto dall'omonimo romanzo di Ramson Riggs, Jacob è un sedicenne problematico cresciuto col nonno che gli raccontava sempre storie fantastiche sul suo passato; Jacob scoprirà che non sono storie, infatti trova proprio la casa dove era cresciuto il nonno, e la sua istitutrice, Miss Peregrine (una magnifica Eva Green): i ragazzi hanno tutti poteri speciali e, per proteggerli da mostri terribili che vogliono mangiar loro gli occhi, Miss Peregrine ha costruito un anello temporale, un loop dove i giovani vivono lo stesso preciso giorno: il 3 settembre del 1940, ripetuto in eterno. Non riusciranno a proteggersi in eterno...

Tim Burton in questo film si è evoluto, ci sono sempre le atmosfere gotiche e visionarie a cui ci ha abituati, ma sfrutta appieno le nuove possibilità della CGI; ci sono vari temi, come quello della diversità, quello dell'eterna infanzia in un nido protettivo, l'avidità che rende mostri, e i mostri che hanno bisogno degli occhi dei "bambini speciali" per tornare a una parvenza di umanità.

La scena del combattimento finale è un po' stonata dentro questo film, troppo pacchiana e anche incongruente; il finalissimo però è molto bello. Il cast è ottimo, gli effetti speciali anche, la colonna sonora un po' ripetitiva, il montaggio ok.

Da non perdere!

By Ale.

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NAPOLEON

di RIDLEY SCOTT

con: JOAQUIN PHOENIX,

VANESSA KIRBY

Se andiamo a vedere un film, definito storico, e pretendiamo che lo sia in tutto e per tutto, specie nella veridicità dei fatti, non dobbiamo andare a vedere NAPOLEON, ultima fatica di Ridley Scott, in cui la Storia non è narrata alla lettera. Tuttavia, se conosciamo il regista, conosciamo anche la sua passione per le interpretazioni personali - molto personali - di eventi e personaggi storici che, in molti casi, sfiorano l' ucronia, infastidendo non poco i puristi della materia.

 

A questo punto, però, dobbiamo operare una scelta: o realizziamo un documentario, fedelissimo alla verità storica, o ci lasciamo andare all' immaginazione preferendo puntare sull' elemento spettacolo che attrae maggiormente gli spettatori, molti dei quali non conoscono la Storia e, a dirla fino in fondo, nemmeno sono interessati più di tanto ad apprenderla. Ed è, per la precisione, ciò che il furbo Scott ha fatto nel realizzare il suo Napoleon, uscendo varie volte dal seminato della verità - secondo me intenzionalmente - con lo scopo di raccontare e mostrare un Napoleone più umano, meno militare, scendendo nel privato della sua vita, anche qui fantasticando, ma regalando alle platee emozioni derivanti da passioni e sentimenti, e piazzando meno battaglie che, tuttavia, non mancano e sono davvero spettacolari.

 

In soldoni: Napoleon è un film da scartare? Assolutamente no, come tutti i film di Ridley Scott, nel bene e nel male, in quanto, comunque, è sempre ben confezionato negli aspetti tecnico e scenografico e vanta una fotografia stupenda che a molti non giovanissimi potrebbe ricordare Barry Lyndon di Stanley Kubrik, con fotogrammi che sembrano dipinti del tempo.

 

 

Curiosità in proposito: il grande Kubrick aveva, molti anni fa, in programma la realizzazione di un mega-film sul condottiero corso, ma non e' mai riuscito a materializzare il suo progetto, trovando, tuttavia, consolazione nel trasporre al cinema il romanzo omonimo del succitato Barry Lyndon, di William M. Thackeray. Ridley Scott ha, in un certo qual modo, raccolto l'idea e l'eredità del suo prestigioso collega e ha concretizzato il progetto rendendogli così un bell'omaggio.

 

Joaquin Phoenix interpreta Napoleone, modulando ad arte le intemperanze caratteriali del personaggio, pur non raggiungendo i livelli da oscar di Joker, e Vanessa Kirby dona una Giuseppina Beauharnais intensa e convincente.

 

Nell' insieme Napoleon non rientrerà forse, fra i Memorabili, ma non è decisamente da ignorare. Sono due ore e mezzo (che diventeranno 4 nella versione tv) di ottimo intrattenimento non futile per occhi, cuore e mente.

 

By slm

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NESSUNO SI SALVA DA SOLO

 

 

Regia di: SERGIO CASTELLITTO

 

con: RICCARDO SCAMARCIO, JASMINE TRINCA,

ANNA GALIENA, MASSIMO BONETTI

Gaetano e Delia sono una coppia separata che si vede a cena per organizzare le vacanze dei figli. Pieni di astio e rancore, ripercorrono in flashback la loro storia, da quando si sono conosciuti e subito molto amati, alla loro vita insieme, al divertimento e all'entusiasmo per i primi figli, ai primi dissidi, ai  problemi coi genitori, alle paure esistenziali, alle liti feroci e alla fine del loro rapporto. Il tutto molto realistico, indagato a fondo, con un'ottima sceneggiatura interpretata magnificamente da Scamarcio e da Jasmine Trinca; ottimo anche il montaggio che taglia tutti i possibili tempi morti. Forte e commovente, da vedere. By Ale.

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OPPENHEIMER

by CHRISTOPHER NOLAN

con: CILLIAN MURPHY, EMILY BLUNT,

ROBERT DOWNEY Jr

Altro film sul quale ci sarebbe da scriverci un trattato per l'argomento affrontato dal regista, che non è' di certo dei più leggeri.

 

Cominciamo col dire che il film è godibile maggiormente da chi conosce poco i fatti narrati nella pellicola;  chi invece li conosce rischia il colpo di sonno a causa dello scarso ritmo d'azione. Questo, però, non significa che il film sia privo di interesse. Tutt'altro. Il punto di forza di OPPENHEIMER sono i dialoghi attraverso i quali si apprendono, in pratica, le vicende di quest'uomo che diventa una celebrità in tutto il mondo,  ma a caro prezzo di lotte interiori, provocate da ciò che va compiendo, e di sconvolgimento della sua vita, soprattutto privata.

 

A favore del film vanno citati alcuni retroscena - ammettiamolo! - non sempre raccontati nelle varie biografie del personaggio, che non menziono per non rovinare la sorpresa.

 

Ma chi non conosce i fatti, a questo punto si chiederà di cosa parla il film.

Presto detto: OPPENHEIMER e' una bella, ricca, lunga (anche troppo!) e accurata biografia dell' uomo legato alla BOMBA ATOMICA, ovvero di colui che non la scopre, bensì la costruisce, la sperimenta e la usa a fini, secondo lui, meramente scientifici e del sapere, salvo poi rendersi conto, con somma amarezza, della gravità insita nell'utilizzo materiale dello strumento, con le conseguenze morali e psicologiche facili da immaginare.

 

Infatti: chi era Oppenheimer? Chi è stato? Julius Robert Oppenheimer, cognome tedesco, ma nascita in suolo americano, è stato uno scienziato, un fisico, uno studioso, un uomo di grande intelligenza,  cerebrale, spinto da curiosità e ambizione insaziabili, almeno nel suo campo; un idealista che ha creduto fino in fondo in quel che ha fatto e lo ha ritenuto fondamentale per la conoscenza ma, divenuto consapevole della pesantezza negli esiti della scoperta,  ha commesso l'ingenuo, imperdonabile errore di ritirarsi dal progetto (Progetto Manhattan) creato intorno alla bomba, andando, in questo modo, contro gli enormi interessi economici e politici che avevano cominciato a girare intorno a quella scoperta, pagando quindi di persona il ritiro con il fango sul suo nome.

 

Nolan ha realizzato senza dubbio un' ottima pellicola in cui non manca nulla: perfetta ricostruzione dell' epoca nei minimi dettagli, perfetto inquadramento storico, pregevoli caratterizzazioni e performances degli interpreti a partire da un Cillian Murphy, convincente Oppenheimer, tormentato ed intenso quanto basta, per proseguire con un Robert Downey Jr irriconoscibile nei panni di Strauss, accanito persecutore del protagonista per vari motivi; una studiata cronologia degli eventi e tanto altro di positivo possa essere trovato in un film....Tuttavia, in due ore sarebbe riuscito ad ottenere gli stessi risultati.

 

Ma Nolan è Nolan e nulla si può dire sul suo notevole talento. Noi spettatori possiamo solo apprezzare le sue fatiche senza protestare, con la sola possibilità di scegliere se vederle o no, il che, comunque, è già un vantaggio.

 

Vincitore di 7 premi Oscar per: miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista ... e altri ...

by slm

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pacific rim 2, la rivolta

 

di: STEVEN S. DEKNIGHT

 

con: SCOTT EASTWOOD, RON PERLMAN

Dopo 5 anni arriva il seguito di Pacific Rim, ambientato 10 anni dopo i fatti narrati. In un mondo che ancora non si è ripreso, Jake, il figlio dell'eroe Pentecist, vive di espedienti e ruberie, ma viene reclutato nell'esercito insieme a un'altra giovane  perché incombe una nuova minaccia.

In questo sequel non c'è traccia dell'impronta d'autore che Guillelmo Del Toro aveva saputo dare al primo film; ha una sceneggiatura scarna, piena di cliché, con battute che non fanno ridere e interpreti non sempre al'altezza, che offrono una recitazione o piatta o macchiettistica.

Tecnicamente è perfetto, gli effetti speciali, il mecha design, fotografia e montaggio sono ottimi e i combattimenti tra Jaeger e Kaiju altamente spettacolari, valgono da soli il prezzo del biglietto.

Anche il combattimento finale è degno di nota e rende onore ai robot giapponesi, cosa che il regista DeKnight non ha saputo fare per tutto il film al contrario di Del Toro.

Altra novità apprezzabile è l'ambientazione in parte cinese, dovuta però a motivi di produzione più che di scelta degli autori.

Il film è consigliato ai giovanissimi e a chi desidera qualcosa di zero impegnativo. By Ale

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PROMETHEUS

 

di Ridley Scott.

Con: Michael Fassbender, Noomi Rapace, Charlize Theron

 

Dopo averci raccontato il poi, Ridley Scott ci racconta il prima, in 3D, rispettando a grandi linee l'iconografia delle successive 4 puntate della saga, con variazioni su tema.

In effetti, in molte scene, soprattutto d'interni, il rimando al 1o ALIEN è notevole, con le scenografie tetre, nella cui penombra si stagliano elementi di un passato primordiale ed un futuro apocalittico del quale s'intravedono i resti di individui appartenenti, forse, ad una spedizione che ha fatto una brutta fine.

 

Anche in questo caso, i protagonisti della storia fanno parte di una spedizione scientifica che, in seguito al ritrovamento in Scozia di graffiti risalenti a 35.000 anni prima, raffiguranti oggetti di probabile origine non terrestre, parte alla ricerca di quegli oggetti e li trova in un pianeta lontano due anni di viaggio spaziale dalla Terra.

 

Ma nel pianeta c'è altro e, secondo il magnate che ha finanziato la spedizione, questo altro è ciò da cui potremmo provenire, ovvero: i nostri creatori. Solo che essi non si dimostrano amichevoli e i componenti della spedizione si trovano ben presto a dover fronteggiare e combattere le mostruose creature presenti nel pianeta. Ed è proprio nella 2a parte del film che i richiami ad ALIEN si fanno molto forti; inoltre, alcune assurdità, e grosse ingenuità inserite nella sceneggiatura, fanno pensare che gli autori abbiano, in qualche modo, voluto rendere omaggio al glorioso ed indimenticabile capostipite della saga, nonché alla fantascienza dei tardi anni '70.

 

In ogni caso, alla fine del film, le domande cruciali ritornano spontanee: da dove veniamo realmente? Siamo davvero di origine aliena? La vita sulla Terra è stata elargita da un Creatore o è frutto di un processo evolutivo iniziato con una goccia di aminoacido colata da un asteroide piombato sul nostro pianeta, forse milioni di anni fa?

 

Di sicuro, nel 3000, i nostri posteri continueranno a chiederselo. Questioni filosofiche e teologiche a parte, il film si lascia vedere e scorre rapido, regalando buoni momenti di tensione e paura che però, forse, incanteranno gli spettatori più giovani, ma non chi ha già visto l'originale.

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R A C E, IL COLORE DELLA VITTORIA

di: STEPHEN HOPKINS

 

 

con: STEPHAN JAMES, JEREMY IRONS

Jesse Owens  si trasferisce alla Ohio University, dove conosce l'allenatore Larry Snyder. Facendo i conti con la fidanzata e la figlioletta lasciate a casa, con la famiglia d'origine povera e soprattutto col razzismo ancora largamente imperante negli States, inizia a trionfare in varie competizioni di atletica, sin quando gli viene proposto di andare alle olimpiadi di Berlino del 1936.

 

Però i rappresentanti delle associazioni per i diritti dei neri non vorrebbero che lui partecipasse, in quanto il regime di Hitler è altamente razzista, ancor peggio che in patria.  Come sappiamo, lui deciderà di andare, e trionferà sotto il naso del regime nazista.

 

Film completo, ottima ricostruzione storica (scene, costumi, trucco, modo di vivere del periodo), i personaggi sono perfettamente delineati, come ad esempio Brundage, il capo del comitato olimpico statunitense in bilico tra affari col regime nazista e amor patrio, e la regista Leni Riefenstahl, qui proposta come indipendente, e non al soldo del regime.  Si poteva tagliare qualcosa per renderlo più asciutto (dura due ore e un quarto), ma la regia è stata impeccabile. Non mancano emozioni e commozione: un film imperdibile.  By Ale

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READY PLAYER ONE

 

 

di: STEVEN SPIELBERG

 

con: OLIVIA COOK, BEN MENDELSON

Tratto dall'omonimo romanzo di Ernest cline, il film di Spielberg ci porta in un futuro molto prossimo (2046) dove la gente vive più nel mondo virtuale che in quello reale, dove molti abitano in baraccopoli verticali dette catasti. Da qui proviene il giovane protagonista Wade, che come tutti passa le sue giornate in OASIS. Il creatore di Oasis, il leggendario Hallyday, alla sua morte ha lasciato in eredità sia Oasis che tutti i suoi averi a chi vincerà una competizione in tre parti.

Come in ogni videogame che si rispetti, si dovrà superare ogni livello per acquisire una chiave, e infine scovare anche un easter egg, cioè qualcosa di nascosto nei meandri del gioco.

Oltre a Wade, o meglio al suo Avatar Parzifal, tra i tanti competitors c'è la giovane Art3mis, con cui farà amicizia anche nel mondo reale, e i villains, rappresentati dalla multinazionale rivale, IOI, che schiavizza i dipendenti e vuole conquistare il dominio totale sulla realtà virtuale.

Non c'è nulla di nuovo in tutto ciò: di film con una realtà virtuale, e/o ambientati dentro un videogame, ce ne sono diversi (es. Tron), ma quel che rende il film una vera chicca, per chi è stato giovane intorno agli '80 ed è anche un nerd/geek (amante di videogiochi, film fantastici, fumetti e cartoni), è la marea di citazioni disseminate per tutto il film.

Impossibile con una sola visione trovarle tutte (un vero gioco nel gioco) . Il film non è però solo citazioni e omaggi, c'è anche una tematica di fondo, ovvero l'importanza di vivere più nel mondo reale che in quello virtuale, affrontando i problemi senza rifugiarsi in una second life.

Tecnicamente ineccepibile, ottima CGI, fotografia, montaggio (gran ritmo e velocità), colonna sonora con le hit anni 70-80.

Consigliatissimo alle categorie sopra citate (nati intorno agli anni '70,  nerd, geek di ogni età), sconsigliato a chi non sa assolutamente niente di tutto ciò.

Circa l'età, direi dai 10 anni in su, anche meno se non si impressionano (c'è una scena che omaggia un film tratto da S. King). By Ale

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RISORTO

di: KEVIN REYNOLDS

con: JOSEPH FIENNES, PETER FIRTH

Clavio è un tribuno romano incaricato da Ponzio Pilato di assicurarsi che la tomba del maestro Jeshua sia ben sigillata, onde evitare che i seguaci rubino il corpo proclamando la sua resurrezione: vuole evitare attriti con Caifa e gli altri sacerdoti, ed evitare rivolte in attesa della visita dell'imperatore Tiberio. Dopo la sparizione del corpo,Clavio sarà incaricato di indagare: la sua fede pagana verrà messa in discussione, infatti scoprirà molto più di quello che vorrebbe. Bravi attori, bei costumi, buone ricostruzioni senza eccessi inutili. Il film si basa unicamente sul Vangelo, non è una vera indagine storica, nè prende in considerazione altre fonti, quindi è un buon film consigliato a coloro che sono di fede cattolica.  By Ale

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SELF/LESS

Un film di Tarsem Singh. Con Ryan Reynolds, Natalie Martinez, Matthew Goode

Il miliardario Damien Hale sta morendo di cancro, e decide di affidarsi al misterioso metodo Shedding, ovvero trasferire la propria coscienza in un altro corpo. Alla segretissima clinica gli dicono che il corpo è stato creato in laboratorio, ma dopo il transfert il nuovo Damien inizia ad avere strane visioni di una donna, una bambina e di un luogo specifico; dopo essersi molto divertito con la riacquisita gioventù, decide di indagare. La tematica non è certo tra le più nuove, il film è tra l'altro un remake di un film del 1966 con Rock Hudson, tratto a sua volta da un romanzo; i colpi di scena sono assai prevedibili, però c'è un buon ritmo, molta azione e sentimento, e una buona fotografia, che rendono il film vedibile. Sufficiente. By Ale.

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shadowshunters, citta' d'ossa

 

di: harakd zwart

 

con: johnathan rys - meyer, Lena Hadley,

 

lily collins, jamie campbell bowers

 

Clary è una adolescente ossessionata da un simbolo, e che inizia a vedere cose che altri non vedono; dopo aver conosciuto uno strano ragazzo, viene assalita da un demone e sua madre sparisce. Scopre di essere una cacciatrice di demoni, e dovrà recuperare coi nuovi compagni una magica ed ambita coppa.
Scopiazzatura generale di moltissimi film e telefilm del genere: Harry Potter (scuola e mondo degli adulti non sempre buono) , Buffy (cacciatrice di mostri), Twilight e compagnia (triangolo amoroso)...  Ogni tanto qualche trovata carina c'è, gli effetti  sono di qualità, ma tutto ciò non basta per non sbadigliare irrefrenabilmente durante quasi tutto il film, nonostante  la presenza di vari bravi attori ( Johnathan Ryis-Meyers, .). Agli adolescenti piacerà, gli altri possono perderlo tranquillamente. By Ale.    

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SIN CITY, UNA DONNA PER CUI UCCIDERE

 

 

di: FRANK MILLER. ROBERT RODRIGUEZ

 

 

con: MICKEY ROURKE, JESSICA ALBA

 

Dopo 9 anni dal primo  episodio, le avventure dei personaggi di Frank Miller continuano nel loro turbinio di passioni, vendette e violenza sullo sfondo della città del peccato. La forza di questo film, dal grande impatto visivo, come il primo d'altronde, è la grande fedeltà con il graphic novel da cui è tratto, specie per ciò che riguarda lo stile specie per ciò che riguarda lo stile: un cupo bianco e nero con sprazzi di colore , e varie stilizzazioni  nelle scene più cruente. Più che sulla trama , la pellicola è basata su immagini e personaggi , e sul  susseguirsi mozzafiato di azioni, colpi di scena, e  pulp in stile tarantiniano/ milleriano (è Rodriguez....) e trovate geniali. Da non perdere per gli amanti del genere.

 

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SNOOPY & FRIENDS

 

 

di: STEVE MARTINO

 

 

Nel villaggio dei Peanuts le stagioni si susseguono , mentre i bambini fanno ciò che li abbiamo sempre visti fare nelle strisce di Schultz: Charlie Brown è il protagonista indiscusso, e seguiremo le sue trepidazioni per la bambina dai capelli rossi e i suoi teneri fallimenti; Linus con la sua copertina dà buoni consigli all'amico; Schroeder suona, Lucy lo insegue, Piperita Patty fa casino seguita dalla sua gregaria Marcy, e Snoopy scrive il suo romanzo avventuroso che inizia proprio con 'Era una notte buia e tempestosa' , inseguendo il Barone rosso e i suoi sogni, insieme al piccolo Woodstock.  In tutto ciò, gli adulti sono assenti, o fanno comparsate sonore incomprensibili. Non c'è nessun intreccio o trama, il film è destinato ad un pubblico di bambini, ma contiene quasi tutti gli elementi che hanno reso immortali i personaggi; gli adulti però non troveranno l'ironia malinconica di fondo, e la filosofia in erba che costellava  le strips sui fumetti e sui diari scolastici di quando erano giovani. Film pieno di poesia, adatto ai bambini; ai grandi piacerà, ma avvertiranno la mancanza di qualcosa. By Ale

 

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SOPRAVVISSUTO - THE MARTIAN

 

 

 

Di: RIDLEY SCOTT;

 

 

con: MATT DAMON, JESSICA CHASTAIN, KATE MARA.

 

La missione Ares 3 su Marte ha un contrattempo e deve rientrare sulla Terra, e si lascia dietro il botanico Watney (bravo Matt Damon, già abbandonato su un pianeta lontanissimo in Interstellar) ritenendolo deceduto, invece è vivo, e lotterà per la sua sopravvivenza nelle desolate lande marziane. Sponsorizzato dalla Nasa, il film ci offre spiegazioni scientifiche comprensibili solo se si è svolto l'addestramento presso la Nasa stessa; sorvolando sul dettaglio, la trama è scontatissima, i colpi di scena sono blandi, tanto che la domanda più angosciante che ci si può porre durante il film è: " Ma stavolta Sean Bean morirà o no?". Ridley Scott ci offre tuttavia delle riprese bellissime, circa i paesaggi marziani. Il film dovrebbe essere ambientato in un futuro non troppo lontano ma comunque futuro (non viene indicata nessuna data), eppure non appare alcuna novità tecnologica o meccanica eclatante, e anche le ambientazioni terrestri e l'abbigliamento non presentano cenni futuristici: precisa volontà degli autori per  creare un' ambientazione più vicina a noi, quindi familiare, oppure scenografo e costumista sono scarsissimi? Ottima colonna sonora, in gran parte composta da hit anni '70/'80. Non è avvincente, ma nemmeno noioso, considerando la lunghezza superiore alle 2 ore: si può vedere. By Ale.

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SOLO, A STAR WAR STORY

di: RON HOWARD

con: WOODY HARRELSON, DANNY GLOVER,

THANDIE NEWTON

Han è un giovane che sopravvive rubando per la perfida Lady Proxima sull'orribile pianeta Carellia, insieme alla sua compagna Qi-Ra.

Un giorno decidono di fuggire, ma ci riesce soltanto lui. Così, Han inizia una serie di avventure : scopriremo perché si chiama Solo, come ha conosciuto Chewbecca, come ha vinto a carte il Millenium Falcon e molto altro. Sullo sfondo, le prepotenze dell'Impero e dei sindacati conniventi, come l'Alba Cremisi

Il film si dipana in un arco temporale di sei anni, da quando Han ha 18 anni fino a quando ne compie 24.

E' una storia di formazione, in cui scopriamo come Han è divenuto l'eroe che tutti conosciamo.

Gli attori sono bravini; non crediamo si potesse trovare qualcuno all'altezza di Harrison Ford,  mentre Emilia Clarke come Qi-Ra è discreta tranne che nelle scene dei combattimenti. L'epica starwarsiana c'è tutta: molta azione, combattimenti nei pianeti e fra le stelle, qualche battuta qui e là, droidi sgangherati e le prime tracce di ribellione.

Non si parla di Forza e Jedi, ma appariranno due personaggi già noti, e la storia non è del tutto conclusa: si prevede un sequel.
La regia di Howard è lineare come in tutti i suoi film, quel che si percepisce poco è lo scorrere del tempo interno al film; ottimo invece il ritmo, bene fotografia e colonna sonora tipica.

Film gradevole, da vedere. 
By Ale

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SOURCE CODE

 

di Duncan Jones

 

 

Con: Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright, Brent Skagford.

 

 

Il capitano Colter Stevens si ritrova in un treno, nel corpo di un altro, fino a una terribile esplosione; dopo si ritroverà in una capsula , senza sapere perché, visto che lui  ricorda di essere in missione in Afghanistan. Verrà ricatapultato più volte sul treno, per scoprire un terrorista, e pian piano la verità si scopre… Buon film di fantascienza, tra salti nel tempo, teorie quantistiche, realtà parallele, ma con molto spazio anche alla vicenda umana del protagonista; azione, colpi di scena, ritmo serrato, bravi attori e buona regia, di Duncan Jones, figlio di David Bowie: molto talento!     By Ale

 

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SPIDERMAN 2

 

di: MARC WEBB;
 

 

con: ANDREW GARFIELD, JAMIE FOXX

 

Nel secondo episodio della nuova trilogia Spiderman se la deve vedere con tre nemici: Elektro, Goblin e Rhino, mentre il suo alter ego. Peter Parker se la deve vedere col suo passato (genitori scomparsi), coi problemi di cuore con Gwen e con i problemi economici. Molto migliore rispetto al primo episodio, che era lento, tedioso e prevedibile, questo film è ottimamente equilibrato tra le vicende di Peter e quelle supereroistiche, rispettando in pieno lo spirito del fumetto del periodo in cui Peter/Spiderman era un teen-ager  e muoveva i primi passi  da supereroe e nella vita di tutti i giorni , riuscendo comunque a modernizzarlo in maniera armoniosa, dando pari spazio a scene d'azione e a vicende umane e cogliendo pienamente il carattere del protagonista: spiritoso e coraggioso. Anche i cattivi ricordano molto quelli delle prime avventure dell'eroe, un pò psicopatici ma sempre molto pericolosi; la storia è anche abbastanza fedele all'originale, e anche le differenze non disturbano, anzi arricchiscono e modernizzano. Un film emozionante,  da non perdere. By Ale.

 

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SPIDERMAN,

HOMECOMING

di: JON WATTS;

con: TOM HOLLAND, MICHAEL KEATON, ROBERT DOWNEY Jr. MARISA TOMEI.

Peter Parker è un giovane liceale coi superpoteri che lo rendono Spiderman e questo tutti lo  sanno. In questo film, che avviene dopo il coinvolgimento di Spiderman negli scontri avvenuti nell'ultimo film degli Avengers, i suoi problemi da liceale adolescente che sta crescendo e vuole strafare si uniscono a quelli da supereroe: non volendo ascoltare i consigli del suo mentore Iron Man, si trova coinvolto nei traffici dell'Avvoltoio, pericoloso supercriminale.

 

Il film riporta finalmente agli albori delle vicende del personaggio, con ovvie modernizzazioni,  inserite in un contesto attuale, ovvero di quando Peter era giovanissimo e frequentava il liceo; le battute e le scene sono tutte molto carine, magari nessuna memorabile davvero (forse il tuffo nel fiume), ma ben montate, con un buon ritmo.

 

Benissimo la colonna sonora, con storica sigla del telefilm di Spiderman remixata per i titoli di testa; carini anche i titoli di coda. Tom Holland ha la faccetta da pupo, e va benissimo per interpretare Peter; Michael Keaton offre al suo Avvoltoio quella personalità necessaria a renderlo un villain credibile, aiutato anche da un'ottima sceneggiatura. Non mancano i colpi di scena, uno davvero inaspettato.

 

Quel che invece manca sono i comprimari di Peter: non ci sono Mary Jane (una certa Michelle dice che il suo diminutivo è MJ) nè Gwen Stacy, e nemmeno J John Jamenson (ma in questo caso forse è prematuro); Flash, il bullo, che era biondo e massiccio nei comics qui è di etnia indiana, e poco giocatore di football; zia May è una bella giovane anziché una noiosa vecchietta.

 

Al contempo, Peter ha un amico mai visto nei comics, tale Ned, nerd e obeso. Il target del film è molto giovane, d'altronde è stato tutto creato apposta per coinvolgere nel Marvel Universe i più giovani; anche i grandi però lo apprezzeranno.

 

Doppio finale dopo i titoli: uno dopo quelli grafici, uno tutto da ridere (ma anche perdibile) dopo quelli a scorrimento.

By Ale 

 

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SPIDER-MAN, NO WAY HOME

di: JON WATTS

con: TOM HOLLAND, ZENDAYA, BENEDICT CUMBERBATCH

Il terzo film della terza trilogia dedicata all'Uomo Ragno inizia da dove era terminato il film precedente: il supereroe e' stato smascherato e ora tutti sanno che dietro la maschera c'è Peter Parker, con conseguenze disastrose per la sua vita e quella dei suoi amici. Peter va quindi dal Dottor Strange e gli chiede di operare un incantesimo per far dimenticare a tutti la sua identità, ma qualcosa va storto: poco dopo, appare dal nulla il Dottor Octopus, che non riconosce questo Peter Parker/Spiderman. Presto si comprende che si e' aperta una faglia nel Multiverso, e le sorprese non finiscono qui, perché arriverà un sacco di altra gente.

Viene quindi introdotto nel MCU il concetto tipicamente Marvel del Multiverso, ovvero universi paralleli dove tutto puo' essere molto simile o molto diverso alla realtà che conosciamo, e vengono così reintrodotte nella saga ufficiale le prime due trilogie.

Nel film c'è molta azione, ovviamente, effetti speciali sempre più spettacolari e ben realizzati, ma ci sono anche temi importanti: la memoria, l'amicizia, l'etica dell'aiutare il prossimo. Il cast e' ottimo, così come regia, musica, montaggio. La storia regala momenti divertenti, momenti action e momenti tragici, molto emozionanti.

Carina la sigla disegnata finale e importanti i due finalissimi dopo i titoli di coda, che introdurranno i prossimi film.

Uno dei migliori film Marvel, da non perdere!

By Ale

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S P L I T

di M. NIGHT SHYAMALAN;

con: JAMES McAVOY, ANYA TAYLOR JOY

 

Tre ragazzine vengono rapite da uno psicopatico, un uomo che ha ben 23 personalità, Kevin, che le rinchiude in uno stanzino fatiscente. costui va anche in cura da una psicanalista, la dott.sa Fletcher, che dopo un po' si avvede che il suo paziente nasconde qualcosa: infatti due delle sue personalità più estreme vaneggiano di un terribile mostro a cui offrire sacrifici.

La psicanalista sostiene inoltre che negli schizofrenici non cambia solo la personalità dell'individuo, ma anche il fisico, poiché la mente riesce a modificarlo, cosicché una personalità ha una malattia e le altre no, ad esempio, e questo è di fondamentale importanza per il prosieguo della storia.

 

Le varie personalità sono ben usate dal regista per cambiare spesso tono al film, che va dal thriller psicologico all'horror, per finire in un altro genere ancora nel sorprendente finalissimo, che prelude a un sequel con un cameo davvero a sorpresa.

 

Il tema non è nuovissimo, ma è ben utilizzato; il film ha molto ritmo; i flashback della co-protagonista danno qualcosa in più, preparando gli spettatori al finale. Ci sono un paio di punti in cui la trama è debole, ad esempio non mi convince la modalità del rapimento delle ragazzine, ma per il resto il film è molto avvincente, anche grazie all'eccezionale interpretazione di Mc Avoy. . Bravi tutti gli attori, i tecnici e il regista: finalmente un successo dopo qualche film così-così. Da non perdere per gli amanti del genere.

By Ale.

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STAR TREK BEYOND

 

 

di: JUSTIN LIN

 

 

con: ZACHARY QUINTO, CHRIS PANE, KARL URBAN. ZOE SALDANA

 

Nel 3o film della serie reboot, Kirk e l'Enterprise si trovano sulla stazione/pianeta di Yorktown, quando ricevono un S.O.S. da qualcuno in pericolo, oltre una nebulosa. Purtroppo è una trappola e l'equipaggio si trova in difficoltà, in un pianeta abitato da strani esseri.

Il film sembra, a tutti gli effetti, un episodio telefilmico e ne ha tutte le caratteristiche: azione, l'inventiva di Kirk, il pragmatismo di Scottie, la logica di Spock e i siparietti umoristici fra Spock e McCoy.

Rimane costante lo spirito della saga: l'Enterprise come messaggero di pace e il viaggio come eterno desiderio di scoperta da parte dell'Uomo. Scene e oggetti riesumati dal passato, ottimi effetti speciali.

Piacevole intrattenimento per amanti della saga. By Ale

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STAR WARS VIII, GLI ULITMI JEDi

 

di: RIAN JOHNSON;

 

con: MARK HAMIL,  HARRISON FORD, CARRIE FISHER (virtuale)

Il nuovo episodio inizia con una battaglia, quella tra il Primo Ordine e la Resistenza, per poi passare al punto preciso in cui ci aveva lasciato l'ultima scena dell'episodio precedente, ovvero con Rey che trova Luke nell' isola segreta dei Jedi e gli porge la spada laser.

Mentre Episodio VII era un omaggio alla trilogia classica, Episodio VIII cerca un rinnovamento, ma sempre restando sui binari dell'epica della saga. Lo scontro tra Rey e Kylo Ren è scontro tra lato chiaro e lato oscuro della forza; il personaggio di Kylo è quello meglio riuscito del film, approfondito e tormentato.

Circa gli altri personaggi, Luke com'è giusto che sia è al crepuscolo, e anche Leia passa il testimone; Rey vive un po' di luce riflessa; Finn compie un'importante azione, anche se non è più il protagonista, mentre altri personaggi introdotti nel film precedente, come Phasma, non hanno molto rilievo. Vengono reintrodotte le battute umoristiche, anche se a volte appaiono fuori luogo ma comunque adatte al giorno d'oggi (nella trilogia classica erano più sparse e prerogativa soprattutto del duo Han/Chube).

Le creature sono graziose e utili alla storia. Ottimi gli effetti speciali e la colonna sonora; il montaggio è troppo lento in alcuni punti, come ad esempio all'inizio.  Il film è troppo lungo e qualche sequenza si poteva tagliare.  Colpi di scena ce ne sono, anche se niente di particolarmente imprevedibile; qualche scena farà storcere il naso ai fan e non solo.

Un buon rinnovamento che fa ben sperare per Episodio IX.

Il film è giustamente dedicato: In loving memory of our princess Carrie Fisher.  By Ale

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STAR WARS IX

L' ASCESA DI SKYWALKER

di: J. J. ABRAMS;

con: MARK HAMILL, CARRIE FISHER (in digitale)

Il lungo capitolo finale non inizia esattamente dove eravamo rimasti, lasciando passare un po' di tempo tra Episodio VIII ed Episodio IX.

Rey, con il suo gruppo, va in cerca di un oggetto che le permetterà di trovare il leggendario pianeta oscuro dei Sith e distruggere un redivivo Palpatine, nonché compiere il suo destino e capire la sua provenienza; nel mentre Kylo Ren la cerca e la insegue per farla passare al lato oscuro e dominare l'universo insieme, ma sempre meno convintamente.

Pianeti polverosi, pianeti boscosi, creature varie, battaglie memorabili, azione, battute, colpi di scena, c'è tutto quello che un fan si aspetta da Star Wars.

Le differenze registiche tra questo e il film precedente si notano in diversi punti; ci sono sottotrame lasciate a metà e quasi dimenticate, come la storia tra Finn e Rose; ci sono cose non ben spiegate, che comunque si trovano nei libri collegati alla saga e nelle serie tv.

Sicuramente non è un film perfetto, anzi,  ma il finale è l'unico possibile e chiude perfettamente la vicenda, ed è anche molto emozionante. Le tematiche starwarsiane, poi, ci sono tutte. Ottima prova del cast, e della crew, da sottolineare la colonna sonora riarrangiata che è molto d'effetto, e gli effetti speciali, con poca CGI.

Un film senz'altro da vedere. By Ale

 

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SUBURRA

 

 

Di: STEFANO SOLLIMA

 

 

 

Con: PIERFRANCESCO FAVINO, CLAUDIO AMENDOLA

 

Filippo Malgradi è un politico corrotto che si trova invischiato in un giro di delinquenza di vari gradi e livelli, con tanto di squillo minorenne morta di overdose in sua presenza; Sebastiano è un organizzatore di party- vip smidollato; Numero 8 è un giovane boss della mala di Ostia, che ha una ragazza tossica, Viola;Manfredi il capo di una potente famiglia di zingari stanziali; infine il Samurai, ex esponente della Banda della Magliana, che muove i fili di tutta la vicenda: trasformare Ostia in una sorta di Las Vegas. Il film poteva e doveva osare di più: più intrighi e meno sparatorie, più approfondimento tra le trame del potere e i suoi protagonisti, Vaticano compreso ; meno buchi di sceneggiatura, che pur essendo ottima per quello che si vede, è carente su quello che si dimentica di raccontarci, tipo la fine che fanno alcuni personaggi .... Ottima la fotografia, il ritmo è incalzante, gli attori bravissimi , ma Amendola ormai è troppo 'Cesaroni' per essere un cattivissimo davvero credibile. Anche il finale è poco credibile. Consigliato agli stomaci forti. By Ale

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T E N E T

 

 

di CHRISTOPHER NOLAN

 

con: ROBERT PATTINSON, JOHN DAVID WASHINGTON.

KENNETH BRANAGH

 

Fanta-spionaggio.

Si cerca di evitare una nuova devastante guerra

con armi non convenzionali

fra cui lo spostamento nel tempo.

 

 

Da dove comincio? Aiuto !

Domanda: Christopher Nolan dorme o soffre d'insonnia e, nelle notti a occhi aperti, pensa a quali stregonerie propinare ai poveri spettatori cinematografici? Risposta: forse. Detto ciò, procediamo.

Raccontare la trama di questo film è impresa titanica. Ricordate Inception e Interstellar? Bellissimi ! Complessi, ma semplici come favole, confronto questo.

 In ogni caso, un aiuto all' impresa di raccontare la trama del film proviene da qui ma, attenzione agli spoilers  ! 

Ponendo da parte le trite disquisizioni sulla razza umana che sta distruggendo il pianeta con inquinamento e altre varie diavolerie, siamo Dio per arrogarci il diritto di vita e di morte sul nostro prossimo? E' veramente un bene che possiamo addirittura manipolare spazio e tempo per nostro tornaconto personale? Dove arriverà la tecnologia, ed è buona cosa che il progresso sia lasciato avanzare senza porre alcun limite? L' umanità, intesa come sentimento, diverrà obsoleta? E via filosofeggiando su questi temi immortali, ma non su questa pagina. Altrove.

Al di là di tutto, TENET è comunque un ottimo film in cui, benché la trama sia alquanto complicata, la sequenza degli eventi è condotta con la precisione di un orologio svizzero. L'azione non manca, la tensione neppure, e il film è spolverato qua e là da battutine di black humour che ne smorzano un tantino la durezza. C'è anche l' amore, sebbene assai sofferto.

Recitazione: ottima, ma su tutti spicca Kenneth Branagh, intenso cattivo di turno (ultimamente, il ragazzo si diverte un sacco a ricoprire ruoli di villain, riuscendo benissimo nell' intento). Delizioso cammeo di Michael Caine nel ruolo, neanche a dirlo, di un sofisticato ed enigmatico lord inglese. Insomma, interpreta se stesso, però con la solita classe da vendere.

In conclusione, un film da non perdere, specie per chi ama il mix fantascienza/spionaggio. Ne sarà abbondantemente appagato.

Un appunto finale importantissimo che risiede nel titolo:

#1 TENET è vocabolo palindromo, quindi leggibile sia da sinistra che da destra, atto a simboleggiare, dunque, la possibilità di manovrare il tempo avanti e indietro secondo i casi;

#2: TENET è la 3a persona singolare latina del verbo tenere, ossia "tiene". Egli tiene. Ha in mano il potere assoluto, quindi, il destino del mondo. E' una buona chiave per capire il titolo ed il film. Però, non siamo messi bene !

Le 10 cose da sapere sul film, senza spoilers

by slm

Altra recensione del film by Ale

 

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THE AVENGERS - THE AGE OF

 ULTRON

di: JOSS WHEDON

con: SAMUEL L. JACKSON, JAMES SPADER, CHRIS HEMSWORTH.

Dopo la distruzione dello Shield , e dopo aver visto cosa potrebbe accadere al pianeta, Tony Stark decide di riesumare il progetto Ultron, una I.A. che dovrebbe proteggere l'umanità; invece Ultron ha un altro pensiero, ovvero che per proteggere il mondo questo va cambiato, quindi distrutto. Gli eroi, che dovranno anche combattere i propri demoni interiori provenienti dal loro passato, incontreranno altri super-umani, Wanda e Pietro Maximoff; Ultron dal canto suo creerà Visione.

Tutti gli ultimi film Marvel fanno parte di uno schema più grande, quello del ritrovamento delle Gemme dell'Infinito, che ci condurranno prossimamente alla Infinity Saga, ove si scontreranno con Thanos. Finalini dopo i titoli: c'è solo il primo, quello dopo tutti i titoli di coda non c'è, potete uscire tranquilli dalla sala!

 

 L'azione e il sentimento dominano tutto il film, ci sono le consuete battute, non molta originalità nell'idea dell'I.A. che si ribella al proprio creatore, ma bisogna tener conto che nell'universo Marvel cartaceo Ultron è stato creato nel 1968! Ci sono poi molte differenze tra i fumetti e il film: a parte che il creatore di Ultron non è stato Tony Stark bensì Han Pym (ant-Man),quella più rilevante riguarda  i gemelli Maximoff, che  non sono umani potenziati da Stryker ma mutanti, figli di Magneto!

 

Una delle peculiarità della Marvel è quella di aver creato un mondo ove tutti i suoi eroi e le loro vicende interagiscono tra loro, secondo la famigerata continuity ; ciò nei film continua a vedersi solo in parte, in quanto i supereroi vanno a 'famiglie': da una parte gli Avengers e i loro componenti, dall'altra gli X-Men e i mutanti, e Spiderman per conto suo, senza calcolare i Fantastici 4 scomparsi!, venendosi così a creare dei 'settori' che non interagiscono tra di loro. Inoltre, nei fumetti Age of Ultron era una saga molto diversa, con complicati salti temporali e protagonisti altri supereroi, in  nome appunto dell'amalgama tra le vicende dei supertipi : oltre agli Avengers c'era pure Wolverine, ad esempio, notissimo mutante, che tornava indietro nel tempo per impedire a Pym la creazione di Ultron.

Il film è comunque imperdibile per gli appassionati del genere! 

By Ale.

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the AVENGERS

INFINITY WAR,

di JOE E ANTHONY RUSSO

con: CHRIS HEMSWORTH, SCARLET JOHANSSON

Tutti i film del Marvel Cinematic Universe, a partire da Iron man del 2008, convergono in un punto: questo film. Le varie sottotrame e i finalini ci hanno presentato le Gemme dell'Infinito, e più di recente abbiamo fatto la conoscenza di Thanos, villain con delle sue motivazioni logiche seppur non condivisibili. Thanos in questo film cerca di riappropriarsi di tutte le gemme che ancora gli mancavano, e tutti gli Avengers, sciolti dopo i fatti di Civil War, sono costretti a collaborare per scongiurare la minaccia.

Davvero un'impresa titanica quella dei registi e degli sceneggiatori, presentare un film equilibrato in ogni parte e che ha dato il suo spazio a ogni personaggio, e sono davvero tanti. Ci sono perfettamente riusciti: azione, combattimenti, scene emozionanti, qualche battuta ma senza sconfinare nel ridicolo come in Thor Ragnarok, dialoghi, tutto è ben amalgamato.

Ottimi la colonna sonora, il montaggio , la fotografia e gli effetti speciali. Il finale lascerà sconvolto più di uno spettatore (specie i meno avvezzi alle Marvel-stories) , ma nel finalino dopo i titoli già si intuisce (lo capiranno i Marvel-fan più acuti) nel prossimo film chi arriverà a dar man forte ai nostri eroi.

La saga fumettistica da cui è tratto il film è molto diversa e partiva da presupposti differenti, ma il rinnovamento è stato ben effettuato, sia sulla trama in generale (anche se molti fans sono dispiaciuti dell'assenza di un personaggio fondamentale, ma non è detto che non appaia anche lui) che sui personaggi, specie Thanos.

Un gran film, imperdibile.  By Ale

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THE AVENGERS, ENDGAME

di: JOE & ANTHONY RUSSO;

con: EVANGELINE LILLY, GUYNETH PALTROW, ROBERT DOWNEY Jr

Dopo 11 anni e 22 film, la saga Marvel giunge al termine.

In seguito ai tragici fatti susseguiti allo schiocco di dita di Thanos, Iron man viene salvato e riportato alla base Avengers da Capitan Marvel; gli eroi cercano vendetta ma non ottengono nessun risultato. Cinque anni più tardi sembrano arrendersi e dedicarsi a vita privata, ma non tutti. Poi torna Scott Lang, Ant-man, che rivoluziona ogni cosa con una sua idea.

Questo è l'inizio di un film molto lungo, tre ore, dove gli eroi si dividono in tre gruppi per azioni differenti. Non si può dire molto per non spoilerare; la storia è molto prevedibile, i colpi di scena sono pochi, ma non poteva andare a finire diversamente. Non è questo ciò che importa, ma il messaggio del film che è la summa dei temi Marvel: amicizia, sacrificio, rialzarsi dopo le cadute, non arrendersi mai, tutti per uno uno per tutti.

Ottima sceneggiatura alterna fasi umoristiche a fasi drammatiche; la capacità narrativa della Marvel è spettacolare. cast & crew, aspetti tecnici, tutto perfetto. C'è anche il cameo del compianto Stan Lee, ma non c'è il finalino dopo gli spettacolari titoli di coda.

Come continuerà la storia, visto che sono in programma film dedicati ai vari eroi in solitaria? Al momento non si sa

Film che chi ha seguito la saga non può perdere, e non lo farà visti gli incassi stellari.   By Ale

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THE BATMAN

di: MATT REEVES

con:

ROBERT PATTINSON, JOHN TURTURRO, ZOE KRAVITZ.

 

La storia di questo nuovo film sull'Uomo pipistrello inizia con l'omicidio del sindaco di Gotham City, a cui seguono le indagini da parte del Commissario Gordon e di Batman.

Il film è quindi un thriller noir, un poliziesco, in cui ci sono più indagini, dialoghi, approfondimento dei protagonisti che combattimenti e inseguimenti vari.

Un Batman/Bruce Wayne molto cupo verrà coinvolto personalmente in questa indagine, che vede l'entrata in scena dell'Enigmista come villain principale; sono presenti anche altri personaggi noti del franchise: il maggiordomo Alfred, il boss del crimine Carmine Falcone col suo tirapiedi, Pinguino, e naturalmente Cat Woman/Selina Kyle, una giovane ladra dal drammatico passato, con un suo senso della giustizia.

Gli attori sono tutti nel personaggio, compreso Robert Pattinson, perfetto per questo Batman depresso; ottima la scelta dell'attore che interpreta l'Enigmista, che ha una faccia davvero inquietante, svelata nel finale.

C'è un problema coi giochi di parole e le traduzioni, su cui si può far poco, e di versione italiana poco coerente, in quanto alcune scritte che compaiono sui muri o sul web sono in italiano e altre in inglese.

L'ambientazione è contemporanea, sottolineata da un'ottima fotografia, da Oscar; molto belle anche le musiche.

Male invece la durata: tre ore sono davvero troppe, con una mezz'ora di meno sarebbe stato un film perfetto.

Sicuramente ci sarà un seguito, e probabilmente anche spin-off televisivi: la DC vuole imitare la Marvel. Nel finale viene accennato il villain del sequel.

Il film è da vedere, tenendo presente l'eccessiva durata.

By Ale

 

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THE CREATOR

di GARETH EDWARDS

con:

JOHN DAVID WASHINGTON, GEMMA CHAN

Non c'è che dire: l'Intelligenza Artificiale, con le varie relative implicazioni morali e tecnologiche, è l'argomento top di questi ultimi mesi e se ne parla per ogni dove. Non poteva certo mancare un film. Anzi! Forse, molti film e perché no, anche romanzi, racconti, fumetti e chi più ne ha più ne metta.

Siamo molto avanti negli anni, qualche decennio prima un ordigno nucleare è esploso distruggendo mezzo pianeta e i rimasugli dell' umanità come passano il tempo? Facendo la guerra ma, occhio! Non fra di loro l'uno contro l'altro (anche!), bensì uomo contro macchina; Intelligenza Umana contro Intelligenza Artificiale, il che, come abbiamo detto poc'anzi, non è più una novità, ma la vicenda narrata nel film suscita l'interesse dello spettatore in virtù dello scaltro escamotage che gli autori della sceneggiatura hanno escogitato proprio con lo scopo di catturarne l'attenzione.

Un ufficiale delle Forze Speciali di Difesa (Washington) riceve il difficile incarico di scovare IL CREATORE, ovvero l'ideatore e costruttore materiale dell' impianto di Intelligenza Artificiale che domina il mondo, ovviamente ucciderlo e distruggere il suo operato. Ma quando il nostro eroe scopre chi è il Creatore, beh ... ha un attimo di crisi!

Questo film ha il grande pregio di tuffare il pubblico nella fantascienza più pura e autentica, per intenderci, quella con la "f" maiuscola, con i bellissimi scenari futuristici di città avveniristiche sospese nello spazio, apparecchi volanti, robot e tutta la mirabilia del genere. Per il resto ci sarebbe di meglio, ma anche di peggio.  

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(THE) eternals

di CLOE ZHAO;

con: GEMMA CHAN, RICHARD MADDEN

Il film Marvel che dà inizio alla fase 4 del MCU si basa su un gruppo di personaggi poco conosciuto, Gli Eterni. Il Mondo Marvel si fonda su una cosmogonia tutta particolare, con esseri divini e semidivini potentissimi, tra essi ci sono i Celestiali. Questo Celestiali hanno creato gli Eterni, anche se con importanti differenze tra fumetti e film; questi esseri dai grandi poteri sono stati considerati dagli esseri umani, nel lontano passato, degli dei ed eroi mitologici, e gia' dai loro nomi si capisce chi: Gilgamesh, Thena, Ajak, Makkari, Sersi, Ikaris, etc.

Il film ce li mostra nel 7000 a.C. in Mesopotamia, a salvare gli umani dai terribili Devianti, e  poi in varie epoche, con flashback tra presente e passato. Il loro compito infatti, affidato  dal Celestiale Arishem, è quello di sconfiggere questi Devianti per aiutare gli umani ad evolversi, senza interferire troppo.

Oggi i Devianti sembrano debellati, ma il gruppo, sparso sulla Terra, è ancora qui. Sersi insegna in un college di Londra; qui lei, il fidanzato e Sprite, altra Eterna, vengono attaccati da un potente Deviante. Compare anche Ikaris e pian piano si ricongiungono agli altri del gruppo per sventare la minaccia; in realtà capiranno, a loro spese, che le cose non sono come erano state loro dette, in una serie di inaspettati colpi di scena.

 La regista Chloe Zhao, anche sceneggiatrice, ha dato molto risalto alle scene introspettive,  di crescita e sviluppo dei personaggi, creando un ben riuscito amalgama con le scene piu' d'azione e quelle piu' comiche, tipiche della Marvel, inserite in contesti che non disturbano l'epicità' dell'azione.

Il film colpisce per le tematiche affrontate, come quella dell'evoluzione, del libero arbitrio, del rapporto con la divinità creatrice e molte altre; inoltre è il più inclusivo tra tutti i film Marvel, in quanto presenta un'eroina sorda, Makkari, ha rappresentate tutte le etnie e anche una famiglia arcobaleno.

Ottimo tutto il lato tecnico e le musiche di Ramin Djawadi.

Nelle scene finali, le 2 dopo i titoli di coda (bellissimi), scopriamo le new entry dei prossimi film Marvel.

Un film da non perdere.

By Ale

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THE FABELMANS

di: STEVEN SPIELBERG

con: GABRIEL LABELLE, MICHELLE WILLIAMS,

DAVID LYNCH

L'autobiografia di Steven Spielberg è un romanzo di formazione, ma anche un film sulla magia del cinema.

Il ragazzo che impersona Spielberg nel film si chiama Sammy Fabelman, ed è figlio di uno scienziato precursore dell'informatica e di un'artista, casalinga disperata (e fedifraga) anni 60; queste caratteristiche, arte e tecnologia, confluiranno nel regista, capace di unire arte, intrattenimento e tecnica nei suoi film.

Il film inizia con i due genitori che portano Sammy a vedere un film: da qui partirà la passione, quasi la necessità del bambino di filmare tutto, dalle scene familiari a piccole storie con i suoi amici trasformati in attori. Intanto la famiglia si trasferisce più volte e finisce in California, dove Sam, ormai ragazzo, viene bullizzato al college perché ebreo; intanto i genitori si separano, evento che traumatizza il ragazzo, infatti le famiglie dei film di Spielberg sono spesso disfunzionali o con genitori separati.

Nella pellicola si possono trovare riferimenti a vari suoi film: mentre gira scene di battaglie si pensa a Salvate il Soldato Ryan, quando la vita familiare è rallegrata da una scimmietta la memoria va a Indiana Jones, e così via di richiamo in richiamo.

C'e' molta introspezione psicologica, i personaggi sono tutti ben approfonditi, specie la madre; inutile aggiungere che la parte tecnica è impeccabile.

Si può eccepire qualcosa sulla lunghezza, 2 h e mezza per una storia di formazione sono parecchie e non sempre scorrono, ma il film è piacevole, soprattutto per gli amanti del cinema e di Spielberg.

By Ale

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THE GIVER - IL MONDO DI JONAS

 

di: PHILYP NOYCE

 

 

con: MERYL STREEP, JEFF BRIDGE,

ALEXANDER SKARSGARD

 

Tratto dall'omonimo libro di Lois Lowry. In un imprecisato e distopico futuro, la società è organizzata in modo che la vita degli individui sia completamente programmata, dall'inizio alla fine; il mondo è grigio (ottima la scelta iniziale del B/N per sottolinearlo) e privo di emozioni, possibilità e scelte, perché così facendo sono stati eliminati il dolore, la guerra, la fame e tutte le atrocità tipiche dell'uomo. Il potere è detenuto da 12 anziani, che decretano che Jonas è diverso, e potrà diventare un accoglitore, ovvero un individuo che sa e conosce il passato dell'umanità. Verrà in questo aiutato da un donatore, l'anziano preposto alle memorie. Costui gli mostrerà la verità, e le cose non saranno più come prima, tanto più che il mondo perfetto non è affatto perfetto come sembra.... Molto in tenso e poetico, commovente a tratti, denso di significato , con ottima fotografia e bella scenografia, si perde purtroppo nel finale, che è affrettato e scarno di illuminanti spiegazioni, superficiale a confronto del resto del film. Breve e non facente parte di una trilogia, cioè capitolo unico, il film merita comunque di essere visto. By Ale.                     

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the great wall

 

 

di: ZHANG YIMOU;

 

 

con: MATT DAMON, WILLEM DAFOE

 

Due commercianti, nonché mercenari europei, sono in Cina per la misteriosa  "polvere nera", ma vengono catturati nella Grande Muraglia. Qui assisteranno e parteciperanno all'epica battaglia contro i mostri verdi Taotie, che ogni 60 anni tornano a minacciare il mondo: il Muro è stato costruito apposta, ed è protetto dalla Confraternita Senza Nome, comandata dalla invincibile Lin Mei. Il film si basa soprattutto sulle spettacolari e coreografiche battaglie, ricche di colore, azione, costumi sgargianti ed effetti speciali; la trama è semplice e non sempre sorretta da una buona sceneggiatura; la presenza di Matt Damon, Willem Defoe e Pedro Pascal ("Il trono di Spade") arricchiscono la pellicola. La colonna sonora di Ramin Djavadi, anche lui dal Trono di Spade, sottolinea bene le scene; bene anche il montaggio serrato. Un fantasy action classico,impreziosito da caratteristici topic cinesi, con protagonista che da manigoldo diviene eroe con un classico percorso di crescita; tipica del fantasy anche la love story appena accennata tra William e Lin Mei.. A chi ama il genere e vuole passare un'oretta e 40 minuti spensieratamente. By Ale

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THE HOST

di: Andrew Nicol

con: saoirse ronan, diane kruger, jake abel, william hurt

 

La razza parassita aliena delle Anime ha ormai soggiogato la razza umana, tranne alcuni che si nascondono. Melanie Stryker viene catturata e infettata, ma continua a resistere all'aliena Viandante, che ha preso il suo posto. Dopo l'inizio, interessante, il film vira verso la banalità, la noia, l'inverosimile e il contraddittorio, diventando una storia per adolescenti : si ripropone infatti,tra l'altro, il classico triangolo amoroso impossibile di film come Twilight. E il film è tratto proprio da un libro della Meyer, autrice della celebre saga dei vampiri luccicanti tanto amati dalle ragazzine. Nè il regista Niccol riesce a trasformarlo in qualcosa di più compatto, trascinante e convincente. Peccato, occasione sprecata. Piacerà alle adolescenti, astenersi tutti gli altri. By Ale.   

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THE LAST DUEL

(duello finale)

di: RIDLEY SCOTT

con: MATT DAMON, BEN AFFLECK,

        ADAM DRIVER, JODIE COMER

Duro essere donna, ma lo era indubbiamente molto di più nel medioevo, allorché essere una donna significava essere un oggetto di proprietà e non un individuo in carne ed ossa, dotato di anima e cervello.  Tuttavia, anche in quel periodo storico oscuro, vi è stata chi non ha  accettato la sua condizione e si è ribellata al destino, denunciando senza timore chi le ha fatto del male, vincendo pure la causa.

 

Questa, molto in sintesi, e' la trama del nuovo film di Ridley Scott che torna al passato, narrando  fatti realmente accaduti nel 14^ secolo, dilaniato dalla Guerra dei cent' Anni fra Francia ed Inghilterra e falcidiato dalla peste; fatti raccontati anche da  Eric Jager, autore francese, nel suo romanzo omonimo dal quale Scott ha ricavato il film.

 

Seguendo la vicenda, viene spontaneo pensare che Jager, per la sua opera, si sia ispirato ad Akira Kurosawa e al suo Rashomon, per raccontare gli eventi in tre versioni diverse: quella del marito della protagonista (Jean de Carrouges, Matt Damon), quella dell' amico del marito (Jacques Le Gris, Adam Driver) e infine quella della diretta interessata (Marguerite de Carrouges, Jodie Comer), vittima del più infame fra i crimini perpetrati ai danni di una donna: lo stupro

 

Chi, dei tre, dice la verità? Il duello finale servira' a stabilirla, dopo un processo degno del miglior legal thriller che si possa vedere al cinema.

 

La sceneggiatura e' stata scritta a sei mani da Matt Damon, Ben Affleck - che tornano a collaborare dopo qualche anno - e Nicole Holofcener che si è concentrata sulla protagonista trasmettendoci un ritratto femminile antico e moderno allo stesso tempo, drammatico ed intenso.

 

Bellissima fotografia, cupa quanto basta per mantenere lo spirito cupo dell'epoca; bei costumi, recitazione mai sopra le righe, nei toni giusti per il periodo, senza ridondanze, merito di Matt Damon, Ben Affleck, Adam Driver e la bella Jodie Comer, compresissima nel ruolo di Marguerite, donna intelligente, colta, e solo apparentemente sottomessa. 

 

Rilevante anche la figura della suocera, madre del marito di Marguerite, molto ben interpretata da Harriet Walter, che non si fa alcuno scrupolo a disprezzare e umiliare la bella nuora, lasciandosi odiare con classe da pochi

 

The Last Duel è, dunque, un ottimo film in cui Scott mescola sapientemente, e con scaltrezza, storia, amore, politica, economia, religione, giurisprudenza e robusti temi sociali, mixando bene il tutto.

 

In alcuni momenti, specie il  finale, il film potrebbe ricordare Il Gladiatore per la tecnica di ripresa usata; in altri, il famoso cult I Duellanti, col quale, tra l' altro, Scott ha esordito nel cinema, e che gli ha valso molti prestigiosi riconoscimenti fra cui la Palma d' Oro a Cannes, qualche anno fa (1977)

 

Insomma, da non perdere, soprattutto se si ama la Storia, in particolare, il periodo medievale con tutte le sue interessanti implicazioni.

by slm

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THE LAST WITCH HUNTER

 

 

di: BRECK EISNER

 

 

con: VIN DIESEL, ELIJA WOOD, JULIE ENGELBRECHT

 

Kauldner è un cacciatore di streghe e stregoni immortale, da quando nel 1200 sconfisse la Regina delle Streghe insieme al fidato amico Dolan; oggigiorno le streghe sono giunte ad una tregua con gli umani, che peraltro ignorano la loro esistenza, ma c' sempre qualcuno che si sottrae alla regola, quindi il Nostro continua a cacciare, con la corporazione religiosa detta Ascia e Spada, che gli affianca un "dolan". Quando il vecchio Dolan va in pensione, viene trovato ucciso, e Kauldner, col nuovo Dolan, indagano, anche con l'aiuto della giovane strega buona Cloe, compiendo una serie di scoperte incredibili. Questo fantasy-action-horror movie è pieno di ritmo, gli effetti digitali sono ottimi, anche se molti temi interessanti avrebbero meritato maggiore approfondimento, e qualche dialogo banale non manca, il film è scorrevole, la trama regge e ci sono anche un paio di colpi di scena. Belle le scene oniriche, e l'idea della guerra magica lontano dagli occhi umani (ripresa dalla saga de 'I guardiani della notte', e anche dal manga X-Clamp), bravi gli attori tutti sul pezzo. Più che godibile, per gli amanti del genere. By Ale

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TOMORROWLAND

di: BRAD BIRD;

con: GEORGE CLOONEY

 

Casey è una ribelle molto ottimista, sognatrice e tecnologica, Frank è anch'egli un genietto ma pessimista e disincantato.  S'incontreranno grazie a una spilletta che li porterà in un mondo futuristico ove tutto è perfetto, e ad una strana bambina. La storia è piena di azione e sentimenti in puro stile Disney, ma è molto confusionaria e per certi punti incomprensibile ; ciò che conta è però il messaggio, ovvero ottimismo, speranza, fiducia in sè stessi e nei propri sogni, in contrasto col pessimismo imperante degli ultimi anni. Se non siamo noi i primi a credere ai propri sogni, come faranno a realizzarsi? Gli effetti speciali e le trovate sono ottimi, gli attori bravi, un pò troppo lungo ma essendo un film carino-Disney si può vedere. By Ale.

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TOTAL RECALL,

Atto di forza

di: LEN WISEMAN;

con: colin farrell, kate beckinsale, jessica biel

 

Doug Quaid vive , alla fine del 21 sec, nella Colonia (Australia)e fa l'operaio nella Federazione di Britannia; questi sono gli unici due posti rimasti vivibili sul pianeta. Per svagarsi, si rivolge alla Rekall,una sorta di realtà virtuale dove vuole impersonare un agente segreto. Ma qualcosa va storto: lui è una vera spia, doppiogiochista tra il Governo e la Resistenza! Iniziano qui le sue avventure, in questo futuro ottimamente realizzato. con ottimi effetti speciali e scenografie.Colin Farrell è perfettamente a suo agio nel ruolo, che fu di Schwarzy nell'omonima versione del 1990. Azione mozzafiato e intrighi, con citazioni varie, anche se l'aspetto più psicologico del tema realtà/finzione è relegato solo a un paio di scene. La storia è tratta da un racconto dell'inesauribile fonte Phillip Dick. Da vedere, per gli amanti del genere. By Ale  

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UPSIDE DOWN

 

Regia di: Juan Diego Solanas

con: Jim Sturgess, Kirsten Dunst.

 

Adam e Eden abitano in due mondi contrapposti, uno sopra l'altro a gravità inversa, ove il mondo di sopra è ricco, pulito e ordinato, e quello sotto va allo scatafascio. I due si incontrano da piccoli, e in seguito si innamorano; ma i rapporti di quel genere sono vietati, ed incappano in un controllo. Dopo 10 anni, lui farà di tutto per incontrarla di nuovo, facendosi assumere dalla multinazionale Transword, l'unico punto di contatto possibile tra i due mondi.

 

La vicenda sentimentale tra due ambienti antitetici è universalmente nota; quel che stupisce nel film sono le ambientazioni , davvero geniali, e le idee alla base di una sceneggiatura affatto banale. Un film che è un vero gioiellino, consigliato si agli amanti del genere fantastico che ai più
romanticoni....By Ale. 

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VALERIAN,

LA CITTA' DEI MILLE PIANETI

di: LUC BESSON;

con: CLIVE OWEN, RHIANNA, ETHAN HAWKE, HERBIE HANGCOCK

Tratto da una serie di fumetti francese, il film di Luc Besson narra di due agenti speciali, Valerian e Laureline, che devono compiere una missione di recupero, portando poi ciò che hanno preso alla stazione Alpha, un agglomerato di razze che vivono in una sorta di stazione gigante nello spazio. Qui incapperanno in nuove avventure.

 

La scena d'apertura vale da sola il prezzo del biglietto: la creazione della base orbitante a partire dal primo modulo degli anni '60 da parte degli Usa, per poi finire molti secoli dopo con razze aliene di ogni tipo, il tutto sottolineato da "Space oddity" di Bowie è uno dei migliori inizi visti nella storia del cinema.

 

Il film risente molto di altre opere di fantascienza: Star Wars (alieni, pianeti polverosi), Star Trek, Avatar (alieni ecologisti, i Pearls) si intravedono un po' ovunque, dando un senso di deja-vu, che però non dispiace, anzi va di moda in questo periodo. I giovani protagonisti non sono un granché, lui è scialbo, lei antipatica, e tra i due c'è poco feeling; anche gli altri personaggi non sono certo memorabili.

 

La sceneggiatura è semplice, qualche dialogo è banalissimo e le scenette comiche non fanno molto ridere; i colpi di scena sono scarsissimi, c'è però una trama che regge per tutta la durata del film, oltre due ore, e questo è già tanto di questi tempi: non ci si annoia mai. 

 

Gli effetti speciali e la CGI sono di grande livello, non per niente questo  è il film europeo più costoso di tutti i tempi.  Azione, ritmo e scene memorabili, come quelle con Rihanna, non mancano; c'è anche un cameo di Rutger Hauer.

 

Montaggio e fotografia bene, colonna sonora molto bene, costumi e trucco pessimi.

Il film si può vedere, piacerà soprattutto ai più giovani che sono il target di riferimento.

 

By Ale 

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VELOCE COME IL VENTO

 

 

di: MATTEO ROVERE

 

 

con: STEFANO ACCORSI, MATILDA DE ANGELIS, PAOLO GRAZIOSI

 

Matteo Rovere, alla sua terza regia, ci propone una storia vera ambientata in Emilia Romagna nel mondo delle corse automobilistiche Gran Turismo. Giulia De Martino è una giovane pilota, a cui muore il padre durante una gara; ha un fratellino a carico, e soprattutto l'obbligo di vincere il campionato, altrimenti il loro casale di famiglia verrà pignorato. Inoltre, il fratello maggiore Loris, ex pilota e tossicodipendente, si ripresenta a casa dopo anni con la fidanzata più tossica di lui. A un odio iniziale, segue una fase in cui il fratello decide di fare da allenatore alla ragazza. Un film originale, intenso, molto ben recitato sia da Accorsi che dall'esordiente Matilda De Angelis, in cui vengono messi in risalto tutti i concetti fondanti dei film ambientati nel mondo dello sport: spirito di sacrifico, volontà, impegno e soprattutto coraggio sono indispensabili per la crescita personale, e dopo lo sprofondo si può, e si deve, sempre risalire. Sonoro purtroppo pessimo (i dialoghi durante le corse non si sentono quasi per nulla), finale in parte evitabile (basta prese in giro del telespettatore), ma il film è da vedere. Consigliatissimo. By Ale

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V E N O M

 

by RUBEN FLEISCHER

con: TOM HARDY

Eddie Brock è un giornalista investigativo che viene licenziato per aver pestato i piedi al potente dottor Drake, che fa esprimenti unendo creature aliene, i simbionti, e umani inconsapevoli, che puntualmente muoiono. Insieme a una dottoressa pentita entra nell'edificio, dove viene attaccato dal simbionte alieno Venom. Costui non è particolarmente cattivo, solo che ogni tanto si ciba delle teste degli umani... In seguito la schizofrenica coppia combatterà con un villain ibrido tra un altro personaggio e un altro simbionte alieno.

 

Il film presenta molte differenze col personaggio dei fumetti, soprattutto il fatto che questo simbionte alieno sarebbe un nemico dell'Uomo Ragno, dopo essere stato... la sua tuta da supereroe per un bel po' di tempo, ma qui non se ne parla proprio: il film è del tutto staccato dagli altri film Marvel, non ci sono riferimenti nè crossover.

 

Il personaggio di Brock nei fumetti pure è molto diverso, qui è un eroe positivo mentre là è un giornalista rancoroso e depresso, quindi negativo, il che incide sulle caratteristiche di Venom. Inoltre, il film presenta buchi di sceneggiatura e assurdità varie; fastidiosissimo il cambio di registro, drammatica la prima parte e leggera e adrenalinica la seconda, con scene divertenti e battute varie. Tecnicamente è buono, ma per il resto non è certo un film ben riuscito. Non si capisce nemmeno se è adatto ai bambini, un po'pauroso in certi punti ma con trama troppo blanda per un adulto.

 

Si può tranquillamente non vedere.   By Ale

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Warriors

Di: Gavin O’Connor.

 

Con: Joel Edgerton, Tom Hardy,

Jennifer Morrison

 

Due fratelli non si parlano da anni, vivono lontani ma hanno entrambi molti problemi e bisogno di soldi; decidono così di iscriversi al campionato di Arti marziali miste , ove si rivedranno dopo anni. E inizieranno a venire fuori le magagne. Il film, nel filone dei vari Cynderella man, Million dollar baby, e anche… Rocky, è coinvolgente; gli attori bravi e commoventi, ma è scontatissimo, specie nel finale. Comunque è vedibile, specie se amate i combattimenti, ma anche no. By Ale

 

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WONDER WOMAN

 

 

di PATTY JENKINS;

 

con: GAL GADOT, CHRIS PINE, ROBIN WRIGHT

Diana è una amazzone figlia della regina Ippolita, che vive e si addestra con le sue compagne sull'isola di Temyscira, patria donata loro da Zeus.

Fin da subito si capisce che non è come tutte le altre. Un giorno salva un soldato, il maggiore Steve Trevor: siamo nel pieno della II guerra mondiale, e Diana decide di lasciare il suo popolo per salvare gli uomini dalla guerra, voluta dall' arcinemico Ares.

Nonostante sia davvero super, Diana è anche molto ingenua, non conoscendo affatto il mondo e gli uomini; la sua crescita sarà inevitabilmente dolorosa. Quel che funziona nel film è innanzitutto la protagonista, Gal Gadot, stupenda e bravissima; la regia femminile, che si nota nella capacità di esaltare le presenze femminili del film; la fotografia saturata; la colonna sonora; molto epiche certe scene.

Quello che invece va di meno è il solito problema dei film iniziali delle serie, ovvero la lunga presentazione del personaggio e del suo addestramento, che è un "male" necessario; gli effetti speciali riguardanti i combattimenti sono belli, ma ormai gli slow motion non stupiscono più, e inoltre la CGI del combattimento finale non è un granchè. Il montaggio toppa diversi attacchi; i personaggi comprimari , che dovrebbero servire ad alleggerire il drama, non risultano poi così utili allo scopo.

Battute divertenti non mancano, anche allusive; altri sketch potevano risparmiarseli. Quello che non va per niente è il villain: toppato l'attore e poco chiari i suoi intenti. Il film è anche lungo, 2 ore e 20 sono troppe.

Un film senz'altro godibilissimo, consigliato agli amanti del genere, ma per vedere la vera W.W. aspettiamo il capitolo 2.

By Ale 

 

 

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X - MEN,

DARK PHOENIX

 

di SIMON KINGBERG,

con: JAMES McAVOY, MICHAEL FASSBENDER, JENNIFER LAWRENCE.

 

L’ultimo film della saga degli X-Men , molto bistrattata dalla Marvel, è il migliore tra quelli dedicati ai mutanti. La saga fumettistica dell Fenice Nera ha origini lontane (parte dagli anni 80 in Italia) e ancora non si è praticamente conclusa, ma il nocciolo della vicenda è stato negli anni 80: una saga lunga, piena di personaggi e avvenimenti impossibile da condensare in un solo film.

Troviamo però lo spirito sia della saga che dei personaggi.

Jean Grey per salvare alcuni astronauti nello spazio rischia la vita, nel momento finale una forza primordiale, la Fenice, entra in lei cambiandola profondamente.

 Seguono travagli interiori, drammi, colpi di scena. Gli attori principali (la Turner, Mc Avoy e Fassbender) sono pienamente nei personaggi, gli altri X-Men sono un po’ defilati ma molto bravi anche i loro interpreti.

Tecnicamente i film Marvel sono perfetti, e questo non è da meno.

Il regista ha saputo condensare in due ore una lunga saga, eliminando tutte le sottotrame e gli annessi e connessi dei comics ma non togliendo nulla ai protagonisti e al senso della storia. Le loro emozioni , i loro errori sono al centro della vicenda.

Il film come è noto non fa parte del MCU per questione di diritti, ma la Marvel Disney ne ha ripreso il controllo, quindi nei prossimi film tutto sarà diverso.

Un film da vedere. By Ale

 

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X - MEN - APOCALISSE

 

di: BRIAN SINGER

con: MICHAEL FASSBENDER, JENNIFER LAWRENCE

 

1986. En Sabah Nur è un mutante egiziano antichissimo, potentissimo e immortale, che viene risvegliato da alcuni fanatici religiosi. Entra in contatto con alcuni dei più potenti mutanti esistenti: Magneto in primis, che sta cercando di rifarsi una vita, invano;la bella telepate/telecineta ninja Psylocke; una giovanissima Tempesta, qui ancora ladruncola tra le vie del Cairo; e Angelo, lottatore in arene per mutanti.

Vuole creare i suoi quattro cavalieri dell'Apocalisse, che lo aiuteranno a distruggere il mondo e ricrearne uno come vuole lui. Cerca anche di entrare in contatto con Xavier, per riuscire così a sottomettere tutte le menti del mondo.

 

Nel frattempo, alla scuola Xavier per giovani dotati appaiono nuovi personaggi come Ciclope. Il film è piacevole a vedersi, con scene spettacolari (magistrale l'arrivo di Quicksilver alla scuola, o la scena straziante di Magneto con la sua famigliola, che valgono da sole il prezzo del biglietto) e coinvolgenti; quel che lascia perplessi i lettori Marvel è il solito stravolgimento che si fa di molti personaggi sul grande schermo, sorvolando sulle ovvie e necessarie differenze di trama rispetto alle saghe a fumetti, o del loro abuso: Psylocke non è così, ed è delineata malissimo; Mystica, a parte un breve periodo di redenzione (illusoria) nei comics è malvagia; Magneto sembra messo lì per forza, perché è fichissimo e uno dei personaggi meglio riusciti (sia dei fumetti che della saga filmica), ma in realtà già è stato approfondito nei film precedenti, e già sappiamo della sua tragica storia nei campi di concentramento, nonchè del suo oscillare tra bene e male; il carattere di Ciclope da giovane non è quello scavezzacollo mostrato dal film.

 

Convincente invece il virare sui mutanti adolescenti, cosa che negli ultimi anni ha fatto anche la Casa delle Idee nei fumetti: indispensabile per affascinare il pubblico giovane, che si può identificare in loro. Simbolico a questo scopo l'utilizzo anche nel film  dei media tramite i quali si creano idoli giovanili, come nel caso di Mystica, diventata idol per Tempesta e altri giovani mutanti (guarda caso, Mystica è interpretata da Jennifer Lawrence, idolo dei giovani grazie al suo personaggio , Katniss, in Hunger Games).

Interessanti le spiegazioni...tricologiche (perché Xavier è calvo o Tempesta è canuta).

Il finalissimo dopo i titoli di coda, scopre chi sarà il villain del prossimo film della saga. Film da vedere a prescindere per gli amanti del genere: anche se lungo, non ci si annoia un attimo.   By Ale

 

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